Sfeir: la Siria ha tolto dal Libano l'esercito, ma ci ha lasciato servizi segreti e "amici"
Beirut (AsiaNews) L'esercito siriano ha abbandonato il Libano, ma ci ha lasciato i suoi servizi segreti e nel Paese dispone di "amici"; "la conclusione traetela da soli". Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha risposto così ai giornalisti americani che, ieri a Chicago, gli chiedevano spiegazioni sullo sviluppo della situazione libanese dopo l'assassinio dell'ex primo ministro Rafic Hariri, avvenuto il 14 febbraio dell'anno scorso, e l'intervento internazionale per il ritiro dei siriani.
Il cardinale, che sta compiendo una visita pastorale ai maroniti statunitensi, ha nuovamente esposto il suo punto di vista su Hezbollah, in quanto movimento armato, ribadendo che quando nello stesso Paese alcuni sono armati ed altri no, ciò rappresenta "una situazione di ineguaglianza, contraria alla Costituzione". In ongi caso, il patriarca è tornato ad affermare la sua convinzione che "una pace giusta per i palestinesi" è la chiave di volta dell'intera situazione mediorientale.
Nel corso del suo soggiorno a Chicago, il card. Sfeir ha anche illustrato le conclusioni del sinodo della Chiesa maronita, appena conclusosi a Bkerke, in Libano, per ciò che riguarda il problema della diaspora, il dialogo con gli islamici ed il ruolo della Chiesa nella società. Essa, ha detto a quest'ultimo riguardo, deve essere "la coscienza della società" e per questo prendere posizioni coraggiose di fronte all'autorità, sia essa politica o economica, quano appare corrotta. Quanto al dialogo con gli islamici, esso è al centro della presenza cristiana in Oriente. E la situazione dei cristiani in Libano è legata a quella dell'intero Medio Oriente.