Sfeir: il Paese dei cedri è sulla strada del collasso
Nuovo monito del patriarca maronita nel giorno che ricorda l’inizio della guerra civile: la nazione è “frammentata, senza un presidente, con un governo dimezzato ed un parlamento che non può riunirsi”. E la crisi politica distrugge anche l’economia. La preoccupazione del re di Giordania che la crisi libanese coinvolga la stabilità e la sicurezza dell’intera regione.
Beirut (AsiaNews) – Il Libano “è sulla strada del collasso”: nel giorno che ricorda lo scoppio della guerra civile (13 aprile 1975), commemorato da una pacifica manifestazione, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha lanciato un nuovo monito contro l’ulteriore aggravarsi della situazione, che vede l’economia soffrire grandemente gli effetti della crisi politica.
La nazione, nelle parole dette dal porporato durane la messa celebrata a Bkerke, vive “frammentata, senza un presidente, con un governo dimezzato ed un parlamento che non può riunirsi”. Per tale situazione, che “dovrebbe spingere tutti a fare l’impossibile”, il patriarca ha chiesto a Dio di “ispirarci ciò che è meglio per la salvezza nostra e del nostro Paese”. “I dirigenti arabi – ha detto poi – sono coscienti della crisi. Qualcuno cerca di dare scacco alle soluzioni. I libanesi debbono essere vigilanti”.
Quasi a fare eco al monito del patriarca, associazioni che riuniscono genitori delle vittime e mutilati di guerra, insieme a movimenti pacifisti e studenti hanno ricordato a Beirut il triste anniversario dello scoppio della guerra civile con una marcia (nella foto) che ha seguito la vecchia linea di demarcazione fino al centro della capitale.
Continua intanto la diplomazia parallela degli esponenti politici. Il primo ministro Fouad Siniora è rientrato da Amman, dove ha incontrato re Abdullah II, che ha espresso la preoccupazione che “il proseguire dell’attuale situazione in Libano possa avere ripercussioni sulla stabilità e la sicurezza non solo del Libano, ma dell’intera regione”.
Da parte sua il presidente del parlamento, Nabih Berri è rientrato da un giro che lo ha prtato dal presidente siriano Bashar Assad e da quello egiziano Hosni Mubarak. (PD)
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26/11/2018 08:13
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