Seoul: adulti favorevoli ai progetti inter-coreani; indifferenza tra i giovani
Il 62,4% degli adulti sostiene la ripresa del complesso industriale di Kaesong e le iniziative turistiche sul monte Kumgang. Il 45% dei 20enni afferma che il processo di riunificazione “non è necessario”. Per superare lo stallo tra Washington e Pyongyang, il 63,9% dei sudcoreani approva la mediazione del presidente Moon Jae-in.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Tra i sudcoreani, vi è un divario sempre più profondo per genere e generazione riguardo al processo di unificazione con la Corea del Nord: i giovani, piuttosto che gli anziani, e le donne, piuttosto che gli uomini, hanno maggiori probabilità di avere una percezione negativa dei dialoghi tra Seoul e Pyongyang. È quanto emerge oggi da due studi distinti, condotti da altrettanti enti governativi: il Consiglio consultivo nazionale per l'Unificazione e l’Istituto coreano per l’unificazione nazionale.
La prima delle due ricerche rileva che oltre il 62,4% dei sudcoreani in età adulta è favorevole alla ripresa di due progetti al confine con il Nord. Questi sono il complesso industriale di Kaesong e le strutture ricettive sul monte Kumgang (lungo la costa orientale della penisola coreana). Secondo gli intervistati, le due iniziative possono contribuire alla denuclearizzazione e favorire l’economia locale. Seoul ha chiuso il parco Kaesong nel 2016, in rappresaglia per le provocazioni nucleari e missilistiche del Nord. Il programma turistico sul Kumgang è stato interrotto nel 2008, quando un soldato nordcoreano ha ucciso un turista sudcoreano.
Il governo sudcoreano sta cercando di riavviare i due progetti, convinto che un maggior numero di scambi transfrontalieri può creare un clima di pace e favorire i colloqui sulla denuclearizzazione. Al momento, questi sono in fase di stallo dopo il “nulla di fatto” del secondo vertice tra il leader nordcoreano Kim Jong-un ed il presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump. La ripresa delle iniziative inter-coreane richiede tuttavia la revoca delle sanzioni imposte dagli Usa alla Corea del Nord; eventualità che incontra l’opposizione di Washington.
A tal proposito, il sondaggio del Consiglio consultivo mostrato che il 54% del campione appoggia l'allentamento delle sanzioni, in relazione ai progressi nei colloqui sul nucleare; il 41,6% afferma che le sanzioni dovrebbero rimanere in vigore fino alla completa denuclearizzazione. Per quanto riguarda la spinta di Seoul a svolgere un ruolo di mediazione tra Washington e Pyongyang, il 63,9% sostiene che un summit tra il presidente Moon Jae-in e Kim rappresenta l'opzione migliore. Sulla prospettiva di futuri dialoghi tra Washington e Pyongyang, il 58,1% esprime ottimismo nonostante l'attuale stallo, mentre il 37,6% è pessimista.
A differenza di quanto accade fra gli adulti, gli esperti riscontrano che i giovani sudcoreani seguono con indifferenza l’evoluzione dei colloqui di pace. Questo tipo di approccio porta le nuove generazioni ad interrogarsi sulla necessità di una riunificazione con il Nord. I dati raccolti dall’Istituto coreano per l’unificazione nazionale mostrano che per il 45% dei cittadini 20enni reputa il processo “non necessario”. Tra i 30enni, la percentuale cala al 40%. Nella fasce di età più adulte della popolazione, i 50enni che hanno dato la stessa risposta rappresentano il 19%, i 60enni sono il 22%.
28/10/2021 13:19