12/10/2023, 13.30
COREA-ISRAELE-PALESTINA
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Seoul condanna Hamas ma pensa ai missili di Pyongyang

di Alessandra Tamponi

Il presidente Yoon denuncia l’attacco “indiscriminato” dei miliziani di Gaza in territorio israeliano che ha risvegliato anche timori legati alla sicurezza nazionale. Il sistema di difesa anti-missile Lamd, da 2,6 miliardi di dollari e operativo entro il 2026, ricorda quello israeliano che ha mostrato falle. Il governo del Sud pronto a sospendere il Comprehensive Military Agreement sottoscritto nel 2018 e violato già 17 volte da Pyongyang. 

Seoul (AsiaNews) - Il presidente sud-coreano Yoon Suk-yeol, insieme a una delegazione bipartisan del Senato degli Stati Uniti, ha condannato l’attacco del gruppo terroristico Hamas contro Israele, definendolo “indiscriminato”. La dichiarazione è stata la prima condanna ufficiale da parte di Seoul, per la quale le violenze in Medio Oriente, intensificatesi dopo la risposta israeliana e che fino ad ora hanno causato oltre 1300 morti tra gli israeliani e almeno 1200 vittime e 330mila sfollati a Gaza, risvegliano timori legati alla sicurezza nazionale.

Il sistema di difesa aerea Israeliano, noto come Iron Dome e che vanta una precisione di circa il 95%, ha infatti mostrato margini di inefficacia a seguito del lancio da parte di Hamas di oltre 5mila razzi, mostrando che il sistema può essere vulnerabile ad attacchi multipli e violenti. Finora era stato definito pressoché infallibile ed era stato utilizzato come esempio dalla Corea del Sud per realizzare il suo sistema di difesa nell’eventualità di un attacco da parte del Nord. Nel 2021 il Paese, allora sotto la guida di Moon Jae-In del Partito Democratico, ha approvato un piano per la realizzazione di un sistema di intercettazione dell’artiglieria, progettato per proteggersi da eventuali attacchi di Pyongyang. Un sistema del valore di 2,6 miliardi di dollari e molto simile ad Iron Dome.

Il sistema, denominato Lamd (Low altitude missile defense system), farà affidamento su lanciamissili guidati installati in varie località. L’obiettivo è proteggere il Paese dalla possibile minaccia rappresentata dall’artiglieria nord-coreana - in particolare quella a lungo raggio - schierata lungo il confine, e in special modo la municipalità di Seoul, densamente popolata.

Lamd è stato testato per la prima volta e con successo all’inizio del 2022, e sempre lo stesso Yoon, ora alla guida del Paese, ha ipotizzato di anticiparne la messa in opera sul campo inizialmente prevista per il 2030, al 2026. Il sistema, specialmente in seguito al test del 2022, aveva contribuito ad aumentare il senso di sicurezza; tuttavia, il fallimento dell’Iron Dome israeliano ha dimostrato come, anche con un simile schieramento di forze, la possibilità di essere colpiti da attacchi nord-coreani non può essere esclusa al 100%. Nello specifico i limiti di entrambi i sistemi potrebbero essere economici, provocando una situazione in cui la parte in difesa esaurisce rapidamente i missili di intercettazione, estremamente costosi, mentre la parte attaccante lancia massicce quantità di razzi economici in un singolo attacco.

A seguito dell’attacco su Israele è stato proprio il ministero per l’Unificazione - guidato da Kim Young-ho, noto per la durezza di posizione nei confronti del Nord - a ipotizzare la sospensione del Comprehensive Military Agreement (Cma) siglato nel 2018. Un anno storico per le relazioni inter-coreane, e che prevedeva la creazione di alcune zone - marittime, terrestri e aeree - tra le due Coree per limitare scontri accidentali e costituire fiducia reciproca. L’accordo rimane uno dei pochi esempi tangibili della politica per il Nord dell’amministrazione di Moon Jae-In.

Fonti di Seoul affermano che dalla sua creazione, Pyongyang avrebbe violato tale accordo 17 volte e già all’inizio dell’anno l’amministrazione Yoon avrebbe lasciato intendere la sua possibile sospensione. Fra le motivazioni del blocco, la posizione di vulnerabilità in cui l’accordo stesso mette il Paese, limitandone la prontezza di risposta. Le dichiarazioni sottolineano come l’attacco di Hamas abbia contribuito a evidenziare l’attuale necessità per la Corea del Sud di aumentare e diversificare le sue strategie, in risposta a un possibile attacco del regime dei Kim.

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