Seoul, strage di Halloween: tre anni a ex capo locale della polizia, assolti altri funzionari
Lee Im-jae, 54 anni, condannato per non aver previsto la maxi affluenza di persone a Itaewon il 31 ottobre 2022. Scagionati altri funzionari tra cui il capo dell'amministrazione locale. Calca "non classificata incidente" e regolamenti non "obbligatori" secondo il tribunale. I familiari delle vittime invocano appello chiedendo pene più severe.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Da quando la calca creatasi nel quartiere della movida di Seoul Itaewon il 31 ottobre 2022, notte di Halloween, causò 159 morti, a seguito di un assembramento eccezionale in uno dei primi eventi pubblici post pandemia, le famiglie delle vittime continuano a reclamare giustizia. Ieri un tribunale della capitale ha condannato a tre anni di reclusione per Lee Im-jae, 54 anni, ex capo della polizia di Yongsan. L’accusa sostiene che l’afflusso imponente di persone fosse prevedibile, ma nonostante ciò i responsabili della sicurezza non garantirono l’ordine. Sul posto quella sera erano presenti poco più di 130 agenti, di cui solo una cinquantina in divisa: un numero di gran lunga insufficiente.
Le ricostruzioni della tragedia avevano puntato il dito contro la responsabilità degli alti funzionari del governo, compreso lo stesso presidente Yoon Suk-yeol e il ministro dell’Interno, Lee Sang-min, poi caduta nel vuoto. Per le associazioni e le famiglie delle vittime le indagini che interessano funzionari minori sollevano da ogni responsabilità gli ufficiali appartenenti alle sfere più alte. Oltre a Lee Im-jae, le indagini si sono infatti concentrate anche su altri funzionari del quartiere, tra cui il capo dell'amministrazione locale di Yongsan Park Hee-young.
Il tribunale di Seoul li ha però dichiarati non colpevoli, perché i regolamenti in vigore al tempo dei fatti non richiedevano loro di trovare misure di sicurezza per gli eventi non programmati. “La calca di folla causata da grandi assembramenti non era classificata come un incidente secondo la legge dell'epoca - hanno sostenuto i giudici - e non esistevano regolamenti obbligatori che specificassero la necessità di stabilire piani di gestione della sicurezza separati per gli eventi senza ospite”.
L'accusa aveva chiesto pene detentive di sette anni sia per Lee Im-jae sia per Park Hee-young. La difesa degli accusati, tuttavia, ha sostenuto per tutta la durata del processo che una calca di folla di tali dimensioni non poteva essere in alcun modo prevista in anticipo, sollevando i due da eventuali responsabilità.
Finora sono state incriminate ventitré persone, tra cui due società, in relazione alla tragedia. Non è infatti responsabilità di singole persone perché, come stabilito dalla stessa Corte Costituzionale, il dramma di Halloween del 2022 deriva da un fallimento che ha coinvolto più enti e agenzie governative. Basti pensare alla pista dell’abusivismo edilizio: il vicolo pedonale quella sera era ampio meno di 4 metri, contrariamente alla legislazione sudcoreana. In seguito alla sentenza di ieri del tribunale, i familiari delle vittime hanno tenuto una conferenza stampa davanti al tribunale, denunciando l’esito, in particolare l’assoluzione del capo ufficio del distretto di Yongsan, mentre hanno esortato l'accusa ad impugnare la sentenza in appello per ottenere pene più severe per entrambi gli imputati.