Seoul, lavoro minorile: un terzo degli adolescenti inizia prima dell'età legale
Lo afferma un rapporto condotto dall'Istituto nazionale per le politiche giovanili tra gli studenti delle medie e delle superiori, in cui vengono denunciate anche le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti ragazzi e ragazze. In caso di sfruttamento solo il 18% sporge denuncia. La maggior parte trova impiego nelle ristorazione oppure con la creazione di contenuti online.
Seoul (AsiaNews) - Più di un terzo degli adolescenti sudcoreani con esperienza lavorativa ha iniziato a lavorare prima dei 15 anni, l’età minima stabilita dalla legge. È quanto emerge da un recente rapporto dell’Istituto nazionale per le politiche giovanili, che solleva preoccupazioni sulla diffusione del lavoro minorile in Corea del Sud.
Lo studio, pubblicato il mese scorso, si basa su un’indagine condotta su 7.212 studenti delle scuole medie e superiori. Di questi, 1.414 hanno dichiarato di aver svolto lavori retribuiti: il 34,5% ha iniziato prima dell’età legale dei 15 anni, mentre l’11,3% addirittura prima dei 13 anni. In particolare, tra gli studenti delle scuole medie la percentuale di chi ha iniziato a lavorare prima dei 13 anni risulta essere del 31,2%, un dato significativamente più alto rispetto al 3% rilevato tra gli studenti delle scuole superiori.
I settori in cui gli adolescenti sono maggiormente impiegati includono la ristorazione (40,1%), i matrimoni (17,1%), la creazione di contenuti su YouTube (13,9%), l’assistenza agli eventi (11,8%) e la distribuzione di volantini (11,7%). Il rapporto evidenzia come la crescente diffusione del lavoro sulle piattaforme digitali abbia favorito il coinvolgimento dei più giovani in attività lavorative che spesso non rispettano i requisiti di età previsti dalla normativa vigente.
Un dato allarmante riguarda le condizioni di lavoro: il 34,5% degli adolescenti ha dichiarato di aver lavorato nell’ultimo anno ha dichiarato di aver subito una qualche forma di abuso, tra cui pagamenti in ritardo (17,4%), mancato pagamento (13,7%) e molestie verbali o sessuali (10,1%). Solo il 17,9% di coloro che hanno subito tali trattamenti ha sporto denuncia o ha segnalato i fatti alle autorità.
Attualmente, la legge sul lavoro in Corea del Sud vieta l’impiego di minori di 15 anni, in linea con gli standard dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), che stabiliscono il divieto di lavoro per i minori soggetti all’obbligo scolastico. Tuttavia, il rapporto raccomanda una revisione della normativa per innalzare l’età minima di accesso al lavoro da 15 a 16 anni, al fine di tutelare meglio gli adolescenti e garantire loro un ambiente lavorativo più sicuro e regolamentato.