Seoul, il governo “deve risarcire i lebbrosi castrati con la forza”
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il governo della Corea del Sud “deve risarcire centinaia di lebbrosi, castrati o costretti a subire aborti forzati per decenni da parte delle autorità”. È il senso di una sentenza emessa lo scorso 20 maggio da un tribunale di Seoul che ha dato ragione a un gruppo di 130 persone affette dalla malattia di Hansen (nome tecnico della lebbra) e rinchiusi su ordine del governo in veri e propri campi di prigionia.
Le autorità sudcoreane hanno iniziato questa pratica barbara nel 1937, quando il Paese era sotto l’occupazione giapponese. Tuttavia, nonostante l’indipendenza raggiunta nel 1945, Seoul ha continuato nella pratica sin dal 1948. I primi a subire questa ferocia furono alcuni abitanti dell’isola di Sorok.
Da qui, la decisione di costringere i lebbrosi a subire castrazioni e aborti si è sparsa per tutta la nazione, arrivando fino agli anni Novanta del secolo scorso. Nonostante le scuse dei governi successivi l’esecutivo non ha mai accordato alcun risarcimento alle vittime, che alla fine si sono rivolte alle autorità giudiziarie.
Secondo il giudice Kim Jong-won, che ha emesso la sentenza, Seoul deve corrispondere 40 milioni di won (circa 36mila dollari) a tutti i richiedenti: “Il governo ha instillato in queste persone un senso di inferiorità e di disparità sociale. Questo caso è del tutto contrario al senso di umanità comune”.