Seoul, anche i ceondoisti contro la Park: Ha creato il caos nel Paese
Seoul (AsiaNews) - Si fa sempre più compatto il fronte delle religioni contro gli abusi compiuti dai Servizi segreti nazionali sudcoreani (Nis) e l'atteggiamento del presidente Park Geun-hye, che invece di aprire un'inchiesta sulle accuse mosse dall'opposizione democratica ha lanciato una campagna diffamatoria contro ogni oppositore. A farne le spese, è soprattutto un sacerdote cattolico, p. Park, nei giorni scorsi al centro di una violenta campagna politica per alcune frasi molto controverse pronunciate durante un'omelia.
Dopo i cattolici, i cristiani protestanti e i buddisti won, anche i ceondoisti sono scesi in piazza a Seoul ieri per annunciare la pubblicazione di un manifesto contro la Casa Blu - la residenza del presidente sudcoreano - e chiedere "giustizia e verità". I leader religiosi hanno chiesto alla Park di gestire "in maniera responsabile" le interferenze compiute dal Nis nel corso delle elezioni presidenziali del dicembre 2012, vinte per un soffio dalla candidata conservatrice ai danni del democratico Moon Jae-in.
Il gruppo ha respinto inoltre le accuse dell'esecutivo, che definisce "un traditore" chi chiede verità e giustizia: secondo uno dei cartelli mostrati durante la manifestazione (v. foto) "le religioni non creano divisioni e confusioni, è la Park e le interferenze della politica nelle istituzioni che hanno gettato il Paese nel caos e ridotto la fiducia del pubblico nei confronti dello Stato".
Il ceondoismo (Cheondogyo significa alla lettera "insegnamento della via del Cielo") è una religione monoteista e sincretista nata tra il XIX e il XX secolo in Corea. Si tratta di una fede correlata al movimento nazionalistico e spirituale Donghak, il cui obiettivo primario era quello di rivitalizzare la cultura tradizionale coreana di fronte ad un'imposizione sempre più vessante delle usanze e dei costumi occidentali. Dal punto di vista dottrinale, il ceondoismo è un sincretismo tra buddhismo, taoismo, confucianesimo, sciamanesimo ancestrale coreano e cristianesimo. Proprio dal cristianesimo i ceondoisti hanno tratto in particolare l'approccio organizzativo della società. Al momento questa fede è praticata da circa tre milioni di persone.
Il 22 novembre scorso, un sacerdote della diocesi di Jeonju è finito nell'occhio del ciclone per aver pronunciato un'omelia molto critica nei confronti dell'esecutivo e per aver attaccato la politica militaristica del governo, che "costringe" la Corea del Nord a rispondere con atti militari. Il vertice del potere sudcoreano si è scagliato contro p. Park Chang-shin, accusato di essere un "nemico della patria" e messo sotto inchiesta per "vari capi di imputazione". L'arcivescovo di Seoul, mons. Andrea Yeom Soo-jung, ha ricordato che i cattolici "hanno il dovere di occuparsi delle questioni politiche" ma ha invitato i sacerdoti e i consacrati ad agire "con prudenza, senza coinvolgimenti diretti".