Senkaku/Diaoyu: navi cinesi al largo delle isole contese
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Quattro imbarcazioni con bandiera cinese sono entrate nelle acque territoriali che circondano un gruppo di isole contese nel mar Cinese orientale, al centro di una disputa con il Giappone che ne detiene il controllo. Secondo quanto riferisce la guardia costiera nipponica, "l'invasione" è avvenuta oggi; si tratterebbe di quattro navi pattuglia, avvistate entro le 12 miglia nautiche dalle Senkaku/Diaoyu poco prima di mezzogiorno ora locale.
È la prima volta dal 31 dicembre - e la 21ma da quando, a settembre, Tokyo ha nazionalizzato le isole - che un'imbarcazione della marina di Pechino penetra nelle acque dell'arcipelago, situato nel mar Cinese orientale e dall'importanza strategica a livello economico e commerciale. Il 5 gennaio scorso un aereo cinese ha cercato di avvicinare la zona, senza però violare lo spazio aereo come avvenuto nel mese di dicembre; l'aviazione nipponica era in allerta, pronta a rispondere ad un'eventuale ingresso del velivolo.
La tensione si è innalzata il 13 dicembre scorso, quanto Tokyo ha inviato alcuni caccia, dopo che un aereo cinese è entrato nello spazio aereo delle Senkaku/Diaoyu, per la prima volta dal 1958. Da diversi mesi Tokyo e Pechino si fronteggiano per la sovranità di questo gruppo di isole nel mar Cinese orientale, inviando navi, guardie costiere, pescherecci e ora anche velivoli. Esperti di politica asiatica affermano che Pechino "non vuole compromessi" e intende "mantenere alta la pressione".
Da subito la nuova leadership di Tokyo guidata da premier conservatore Shinzo Abe ha chiarito che è necessario "fermare la sfida" che viene dalla Cina, sebbene sia altrettanto doveroso costruire "buone relazioni nell'interesse nazionale dei due Paesi". Tuttavia, la disputa attorno alle isole, conosciute come Senkaku in Giappone e Diaoyu in Cina, rischia di far precipitare rapporti già tesi da diverse settimane. Di contro, i vertici cinesi - guidati da Xi Jinping - non sembrano intenzionati a chiudere in maniera pacifica le dispute territoriali, che riguardano diverse aree strategiche del continente asiatico e del Pacifico. L'ultima arma scelta Pechino per scardinare il sistema giuridico della acque territoriali e internazionali è quella della scienza. Un rapporto di 11 pagine presentato all'Onu sostiene infatti che "la fisionomia e le caratteristiche geologiche delle isole dimostrano che fanno parte della faglia continentale della Cina territoriale".