Sempre peggio l'inquinamento. Ci si ammala di "tosse pechinese"
Pechino (AsiaNews) - La cappa inquinante nella capitale non accenna a diminuire. Con allarmi che durano da più di una settimana, quest'oggi l'indice di qualità dell'aria era a 495 ("pericoloso") alle 11 di stamane; ma alle 6 era di 517. Di norma, un indice che supera il valore di 100 è considerato "non buono per la salute".
I dati di cui sopra sono quelli dell'informazione "libera", registrati presso l'ambasciata Usa a Pechino. Il centro municipale della città registra un valore minore, 393, che comunque è segno di "grave inquinamento".
Ieri lo stesso centro ha registrato un valore di PM2,5 (particolato - polveri - disperse nell'aria di 2,5 microgrammi al metro cubo) oscillante fra i 340 e i 360. Un valore di 100 è considerato pericoloso per la salute di persone con malattie a cuore o polmoni, anziani e bambini. L'Organizzazione mondiale della sanità pone a 20 il limite di normalità dell'aria.
Lo smog, che riduce la visibilità, si è diffuso anche in altre zone del sudest del Paese, creando problemi ai voli degli aeroporti di Shijiazhuang (Hebei) e Zhengzhou (Henan).
Nei giorni scorsi quasi 1000 bambini sono stati accolti negli ospedali della capitale per essere curati di problemi respiratori. Fra la gente e soprattutto fra gli espatriati si definisce come "tosse pechinese" questa malattia dovuta allo smog. E la sua influenza è tale che molti espatriati che vivevano in città, ora cercano di trasferirsi in campagna, per evitare quella che essi chiamano "la città grigia" (Greyjing").
Fra la popolazione cinese cresce la preoccupazione per la salute: negli ultimi 10 anni, nelle grandi città vi è stato un aumento del 60% di cancro ai polmoni, confermato perfino dallo lo stesso China Daily. E cresce nello stesso tempo l'ira contro i capi che sembrano impotenti verso l'inquinamento, provocato dall'industrializzazione anarchica di questi decenni e dalla non cura per l'applicazione delle leggi sul rispetto dell'ambiente.
Giornali locali descrivono la vita "sana" dei rappresentanti del governo, che nelle loro case ed uffici hanno costosi purificatori di aria e che fanno la spesa in speciali fattorie "bio", che li mette al sicuro dai cibi avvelenati.