Seminario della Difesa: Come affrontare le minacce globali
Colombo (AsiaNews) - Oggi lo Sri Lanka “è uno dei Paesi più pacifici al mondo. Ma l’esercito è ancora in allerta per le minacce globali, come il traffico di droga o di esseri umani, i disastri naturali o il terrorismo”. A parlare è il tenente generale Chirshanthe De Silva, comandante dell’esercito, che ieri in una conferenza stampa ha presentato il programma del quinto seminario della Difesa, che si svolgerà l’1 e 2 settembre al Galadari Hotel della capitale. È prevista la partecipazione di 350 delegati, di cui 66 da Paesi esteri. Il tema del seminario è “La sicurezza nazionale nel contesto delle emergenti minacce globali”.
Il comandante De Silvia ha riferito ai media: “La sicurezza nazionale è la priorità di ogni esercito, in qualunque parte del mondo. Pertanto tutto il personale militare è impegnato a garantirla. In questo forum si discute e ci si scambia idee sui problemi collegati alla sicurezza nella regione e nel mondo intero, prendendo in considerazione l’andamento delle minacce attuali”.
Il capo dell’esercito srilankese ha anche aggiunto che il seminario ha contribuito a rafforzare i legami reciproci di buona volontà con tutti coloro che sostengono il Paese e le sue forze armate. “Abbiamo esteso l’invito all’ambasciatore degli Stati Uniti e ad altri diplomatici. Gli ambasciatori di Cina e Pakistan sono tra gli inviatati che parleranno durante le sessioni. L’esercito negli ultimi sei anni, dopo la fine della guerra [civile, tra governo e ribelli delle Tigri tamil, che ha insanguinato il Paese per 30 anni - ndr], ha raggiunto un elevato livello di professionalità che ha portato lodi all’organizzazione”, ha sottolineato.
I lavori del seminario saranno organizzati in nove sessioni distinte, ognuna delle quali affronterà temi chiave: “La natura delle minacce che interessano la sicurezza nazionale di un Paese”, “Lo sviluppo di un ordine mondiale”, “Il terrorismo e le sfide alla sicurezza nazionale” e le “Minacce non militari alla nazione”.
De Silvia ha poi ricordato che il personale militare impiegato nel nord dello Sri Lanka all’indomani della guerra non ha mai ricevuto accuse di alcun genere, anche se altre voci sostengono il contrario.