Scuole del Madhya Pradesh a rischio “induizzazione”
di Nirmala Carvalho
Lo chief minister dello Stato rilancia l’introduzione del Bhagvad Gita, libro sacro degli indù, in tutte le scuole. Critiche dell’opposizione e del mondo cattolico: “Tentativo allarmante fatto per le elezioni, ma rischia di creare confusione e disordini”.
Bhopal (AsiaNews) – Shivraj Singh Chouhan, chief minister del Madhya Pradesh, ha riaffermato l’intenzione di introdurre lo studio del Bhagvad Gita, il testo sacro degli indù, in tutte le scuole dello Stato. La dichiarazione ha alzato un vespaio e il partito del Congresso – all’opposizione in Madhya Pradesh – giudica la mossa un tentativo di “induizzare” l’educazione. Secondo mons. Leo Cornelio, arcivescovo di Bhopal, con questa mossa lo chief minister “vuole compiacere il suo partito, il Bjp (Bharatiya Janata Party) in vista delle prossime elezioni”. Già nel 2010 Chouhan aveva proposto di introdurre il Gita come testo obbligatorio.
Dal 2008, il governo del Madhya Pradesh è guidato dal Bjp, partito ultranazionalista che sostiene gruppi e movimenti estremisti indù appartenenti all’ampio ombrello del Sangh Parivar, come il Vishwa Hindu Parishad (Vhp), il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) e il Bajrang Dal, responsabili di numerosi episodi di violenza, persecuzione e discriminazione anticristiana che accadono in India.
“Questo tentativo di ‘induizzare’ l’educazione – afferma l’arcivescovo – è allarmante, perché creerà confusione e disordini. Seminare divisioni tra le menti impressionabili dei giovani porterà a consegue drastiche”. Mons. Cornelio sottolinea: “Pur riconoscendo i buoni valori morali insegnati nel Bhagvad Gita, ci interroghiamo se la scelta selettiva di questo sacro testo indù, che non è accettabile per tutti. Ma soprattutto, l’India è un Paese laico e questa mossa va contro tutti i principi laici del nostro Paese”.
Dal 2008, il governo del Madhya Pradesh è guidato dal Bjp, partito ultranazionalista che sostiene gruppi e movimenti estremisti indù appartenenti all’ampio ombrello del Sangh Parivar, come il Vishwa Hindu Parishad (Vhp), il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) e il Bajrang Dal, responsabili di numerosi episodi di violenza, persecuzione e discriminazione anticristiana che accadono in India.
“Questo tentativo di ‘induizzare’ l’educazione – afferma l’arcivescovo – è allarmante, perché creerà confusione e disordini. Seminare divisioni tra le menti impressionabili dei giovani porterà a consegue drastiche”. Mons. Cornelio sottolinea: “Pur riconoscendo i buoni valori morali insegnati nel Bhagvad Gita, ci interroghiamo se la scelta selettiva di questo sacro testo indù, che non è accettabile per tutti. Ma soprattutto, l’India è un Paese laico e questa mossa va contro tutti i principi laici del nostro Paese”.
Vedi anche