01/10/2014, 00.00
MYANMAR
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Scontri fra ribelli Karen ed esercito governativo nello Stato Mon, cinque morti e due feriti

Le vittime appartengono alle milizie etniche, che da giorni hanno ripreso la guerriglia con l’esercito. Centinaia di persone hanno abbandonato le loro case per l’intensificarsi degli scontri, almeno 30 le scuole chiuse. Gli Stati Uniti mantengono in vigore le sanzioni contro il Myanmar per l’uso dei bambini soldato.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - È di cinque ribelli uccisi il bilancio delle vittime degli scontri fra gruppi armati appartenenti alla minoranza Karen e le truppe dell'esercito birmano nello Stato Mon, nel sud-est del Myanmar, lungo il confine con la Thailandia. I guerriglieri appartengono al Democratic Karen Benevolent Army (Dkba). Nella battaglia, concentrata attorno alla cittadina di  Kyaikmayaw, sono rimasti feriti anche due soldati governativi. Il livello di tensione è in continua crescita e ha costretto centinaia di civili ad abbandonare i villaggi, nell'area teatro degli scontri fra i due fronti; per ragioni di sicurezza, le scuole sono state chiuse. 

Le violenze sono divampate il 20 settembre scorso, le peggiori dalla firma del cessate il fuoco bilaterale nella regione fra governo e Karen nel 2012. Almeno 30 - su un totale di 70 fra elementari, medie e superiori - le scuole sinora chiuse, situate lungo un fiume usato dai ribelli per rifornire le truppe. 

Il Myanmar, composto da oltre 135 etnie, ha avuto sempre difficoltà a farle convivere e in passato la giunta militare ha usato il pugno di ferro contro i più riottosi, in particolare i Kachin nel nord. Naypyidaw sta lavorando da tempo a un cessate il fuoco su scala nazionale, finora invano a causa dei continui focolai di tensione in diverse aree del Paese. 

Intanto il presidente statunitense Barack Obama ha deciso di mantenere in vigore le sanzioni contro il Myanmar, per l'uso (reiterato) dei bambini soldato fra le fila dell'esercito governativo, il Tatmadaw. I provvedimenti restano quindi attivi, nonostante i progressi compiuti dalle autorità birmane negli ultimi anni per sradicare una pratica assai utilizzata negli oltre 60 anni di dittatura militare. 

La ex Birmania è inserita all'interno di una lista di nove Paesi, contenuta all'interno della Legge sulla prevenzione dei bambini soldato (Cpsa), che riguarda fra gli altri anche Siria, Sudan e Yemen. Al contempo, Washington riconosce e plaude agli sforzi compiuti dalle autorità birmane nel cercare di sradicare la pratica dell'uso dei bambini soldato. I militari hanno congedato almeno 109 giovani ancora in servizio negli ultimi tempi, per un totale di 472 dal giugno 2012. Tuttavia, non vi sono ancora oggi stime plausibili sul numero di bambini soldato tuttora impiegati nell'esercito, accusato di gravi violazioni dei diritti umani fra cui il reclutamento forzato di minori, usati come portantini o scudi anti-mine. 

 

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