Scontri fra polizia israeliana e palestinesi sulla Spianata delle moschee, 26 feriti
Gerusalemme (AsiaNews/ Agenzie) - Violenti scontri fra polizia israeliana e palestinesi si sono verificati ieri sulla Spianata delle moschee, provocando 26 feriti, 11 agenti e 15 manifestanti. All'uscita dalla preghiera del venerdì, alcuni musulmani hanno iniziato a lanciare sassi verso il ponte di Mughrabi in direzione del Muro del pianto spaventando i fedeli ebrei in preghiera. Per fermare i facinorosi, militari e forze dell'ordine hanno fatto irruzione sulla spianata lanciando granate stordenti e arrestato quattro persone.
L'irruzione della polizia israeliana nei luogo sacro ai musulmani ha scatenato le polemiche sui giornali arabi, che hanno bollato il gesto come un atto sacrilego.
L'emittente qatariota Al-Jazeera ha trasmesso immagini in diretta dal Monte del tempio e intervistato Muhammad Hussein Hussein, imam della moschea di al-Aqsa, che ha ribadito che i palestinesi "non vogliono la presenza di israeliani, soldati ed estremisti nei loro luoghi sacri". "Il governo israeliano - ha aggiunto - è il solo responsabile di questa situazione di tensione".
Gli scontri di ieri, sono il risultato di due settimane di tensione e scontri fra le due comunità che ha già portato a 20 arresti. A provocare il popolo palestinese sono state alcune dichiarazioni di Moshe Feiglin leader del Manhigut Yehudit (partito di estrema destra) che ai primi di febbraio ha invitato tutti i suoi sostenitori a fare irruzione sulla spianata per "pulirla dai musulmani". In questi giorni, diversi ebrei hanno seguito il consiglio e si sono recati sul Monte del tempio scatenando le proteste violente dei palestinesi.