Scontri a fuoco: chiude il principale valico di frontiera afghano-pakistano
Gli spari sarebbero avvenuti nella prima mattinata di ieri, ma il blocco del confine di Torkham risale alla serata precedente. Kabul attacca Islamabad, che non avrebbe mantenuto gli “impegni” sulla creazione di “strutture” per il transito. Il Pakistan solleva la questione sicurezza in un forum internazionale; replica seccata dei talebani.
Kabul (AsiaNews) - Le autorità talebane hanno chiuso il principale valico di frontiera fra Afghanistan e Pakistan - il confine di Torkham, nei pressi del Khyber Pass - in seguito a colpi di arma da fuoco esplosi nell’area, bloccando il passaggio di persone e merci in un’area solitamente affollata. “La controparte pakistana - afferma Siddiqullah Quraishi, capo dell’ufficio informazione della provincia afghana di Nangahar - non ha mantenuto gli impegni” che prevedevano la creazione di “strutture” dedicate al “transito” per “malati e passeggeri”.
Il funzionario non ha chiarito le accuse, ma ha aggiunto che entrambi i fronti hanno avviato un dialogo per cercare una soluzione e nega si siano verificati “violenti scontri” fra le parti, tanto che la situazione sarebbe “sotto controllo”. Nessun commento, sinora, da parte dell’esercito, della polizia o del governo pakistani, sebbene due funzionari nella regione, dietro anonimato, confermino la chiusura del confine e uno scontro a fuoco.
Da decenni la questione dei confini è un elemento di controversia fra Kabul e Islamabad, con il valico di Torkham che resta sempre il principale punto di transito per merci e persone. Il blocco risalirebbe alla serata del 19 febbraio, mentre gli spari sono avvenuti nella prima mattinata di ieri.
In passato le violenze fra le parti avevano portato alla chiusura anche del valico di Chaman, più a sud. Intervenendo nel weekend alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, il ministro pakistano degli Esteri ha parlato del rischio di infiltrazioni talebane e jihadiste dal territorio afghano. Immediata la replica dei talebani, che invitano Islamabad ad affrontare la questione in privato e non nei forum pubblici.