Scambio di prigionieri fra Stati Uniti e Iran, Teheran libera un veterano della marina
Libero dopo quasi 700 giorni Michael White, fermato nel 2018 mentre andava a Mashhad a trovare la compagna iraniana. Condannato a 10 anni per aver insultato la guida suprema. Washington autorizza il rientro in Iran dello scienziato Sirous Asgari, arrestato per spionaggio. Si attende la conferma della liberazione del medico Majid Taheri.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Dopo quasi 700 giorni di carcere, l’Iran ha liberato un veterano della marina statunitense, arrestato nel 2018 e condannato a 10 anni di carcere per reati non meglio specificati. Michael White è stato fermato mentre viaggiava verso la città di Mashhad, per incontrare la propria compagna iraniana; secondo alcune fonti, egli avrebbe insultato la guida suprema Ali Khamenei e diffuso sue foto personali sui social.
Le autorità nel marzo scorso avevano disposto il rilascio per questioni umanitarie, affidandolo all’ambasciata svizzera che rappresenta gli interessi americani in Iran.
La liberazione è avvenuta in concomitanza con il rientro nella Repubblica islamica di uno scienziato originario di Teheran, Sirous Asgari, da tre anni incarcerato negli Stati Uniti con l’accusa di spionaggio. In queste ore si attende inoltre la conferma della liberazione di un secondo prigioniero iraniano, il medico Majid Taheri, annunciato ieri dal ministero degli Esteri di Teheran.
La liberazione rappresenta un raro esempio di collaborazione fra Stati Uniti e Iran, sebbene Washington abbia voluto precisare che non si è trattato di uno scambio di prigionieri.
Il 48enne ex militare della marina è uno dei sei cittadini statunitensi imprigionati in Iran o rilasciati dietro cauzione, ma ancora nel Paese. White ha beneficiato nel marzo scorso di una amnistia generale disposta dalla guida suprema, per svuotare le carceri durante le prima fasi della pandemia di nuovo coronavirus.
Di recente si sono ripetuti gli appelli alla Casa Bianca per allentare la politica di scontro frontale a colpi di sanzioni verso l’Iran, che finiscono per causare anche blocchi e restrizioni nell’invio di medicine e beni di prima necessità per combattere il Covid-19. In un raro esempio di collaborazione, nel dicembre scorso i due Paesi hanno raggiunto un accordo finalizzato allo scambio di prigionieri che hanno riguardato il ricercatore americano di origini cinesi Xiyue Wang e lo scienziato iraniano Massoud Soleimani.
04/10/2018 11:42