05/01/2004, 00.00
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Sars: il governo decide lo sterminio di 10 mila zibetti

Pechino (AsiaNews) – Le autorità sanitarie cinesi hanno deciso di uccidere tutti gli zibetti nel  Guangdong, dopo che un nuovo caso di Sars è stato confermato a Guangzhou. Il numero di zibetti da sterminare si aggira intorno ai 10 mila. Il provvedimento è stato varato dopo che alcuni ricercatori della Hong Kong University hanno confermato che lo zibetto è un  possibile portatore di Sars, insieme ad altri 52 animali. La lista dei 53 animali sospettati di trasmettere il coronavirus era già stata pubblicata lo scorso aprile. A luglio il governo aveva proibito il commercio e il consumo delle loro carni. Con il passare del tempo l'attenzione popolare è scesa, e si è tornati a consumare "carne proibita". Il gatto-civetta (nome popolare dello zibetto) è molto comune nella provincia, e viene considerato una piatto prelibato.

Feng Liuxiang, direttore del Dipartimento Sanitario del Guangdong, ha dichiarato che tutti i mercati che vendono animali selvatici verranno chiusi. " Prenderemo misure risolute per chiudere i mercati e uccidere gli zibetti".

Roy Wadia, portavoce dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a Pechino ha messo in guardia il governo: la strage degli zibetti potrebbe infatti dare vigore a un mercato clandestino incontrollabile. Egli ha anche richiesto che l'eliminazione delle carcasse avvenga sotto strette norme igieniche, per evitare ulteriori focolai di infezione.

La conferma di un nuovo caso di SARS, avvenuta ieri, ha riportato la paura nel governo e nella popolazione. Lo scorso anno nella sola Cina la malattia ha ucciso 349 persone e ne ha infettate più di 5.300.

Il nuovo caso, un produttore televisivo di 32 anni, è stato dichiarato affetto da Sars dopo quasi due settimane. I dottori hanno affermato che il virus ha sembianze leggermente diverse dai casi conosciuto in passato.

Il governo e OMS sono ancora discordi su un ulteriore caso, quello di una cameriera, ricoverata con sintomi molto simili a quelli della SARS. La cameriera lavora in un ristorante che offre specialità di animali selvatici a Guangzhou. Su questo caso, l'OMS è in attesa di più precisi risultati; il governo ha già smentito con forza che si tratti di un altro caso Sars.

Wang Ming, vice-direttore del Centro Controllo e Prevenzione delle Malattie della città, ha dichiarato:

"Abbiamo un paziente che soffre di polmonite, ma questo non ha nessun collegamento diretto con la SARS. Abbiamo preso tutte le precauzioni necessarie verso i pazienti che hanno la febbre. Il nostro centro sta monitorando da vicino la situazione."

Fra novembre 2002 e giugno 2003, la SARS ha ucciso 774 persone in 32 paesi ed ha creato molto imbarazzo al governo, che per 5 mesi ha negato le reali dimensione dell'epidemia, lasciando che essa si diffondesse nel mondo. In aprile, un avvertimento dell'OMS ha provocato l'isolamento di alcune città della Cina dalla comunità internazionale. L'epidemia di Sars e le sue conseguenze economiche sono costate a Pechino almeno 6,1 miliardi di dollari USA. Hong Kong, l'altra zona più colpita, ha subito danni per 4 miliardi di dollari; l'Asia intera ha subito danni per 20 miliardi di dollari USA. (VFP)

 

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