Santa Sede apprezza l’impegno per il rilancio del processo di pace in Medio Oriente
Città del Vaticano (AsiaNews) – Apprezzamento dell’impegno per il rilancio del processo di pace in Medio Oriente e difficile situazione dei cattolici che vivono in Palestina al centro dei colloqui che il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha avuto oggi in Vaticano, dove è stato ricevuto da Benedetto XVI ed ha avuto un colloquio con il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone.
“Nel corso dei cordiali colloqui – si legge in proposito in un comunicato della Santa Sede - si è passata in rassegna la situazione del Medio Oriente. In particolare è stato apprezzato l’impegno, grazie anche all’aiuto della comunità internazionale, per il rilancio del processo di pace tra israeliani e palestinesi. Si è parlato pure della situazione interna palestinese, con riferimento, tra l’altro, alle difficoltà che incontrano i cattolici e al valore del loro contributo a quella società”.
Abu Mazen è arrivato in Vaticano alle 12, tra strette misure di sicurezza. Benedetto XVI gli si è fatto incontro nella Sala del Tronetto e gli ha dato il “benvenuto” in inglese. L'intera conversazione si è svolta in questa lingua. "Buon giorno, Santità, - ha risposto Abu Mazen - come sta?".
Il Pontefice ha introdotto il presidente nella biblioteca e lo ha fatto accomodare di fronte a lui alla scrivania. Dopo 12 minuti di colloquio privato si sono riaperte le porte della biblioteca e Abu Mazen ha introdotto il seguito, presentandone i componenti al Papa.
Benedetto XVI ha offerto in dono al presidente una grande medaglia del pontificato incastonata in una base di legno, all'interno di una grande scatola bianca.
La visita del presidente dell’AP in Vaticano ed in Italia cade in un momento di attesa e di tensioni: da una parte la speranza con la quale sono guardati gli sviluppi della proposta saudita per la pace – alla quale sembra fare riferimento anche il comunicato vaticano, che in proposito non nomina né Israele, né l’AP – e dall’altra le tensioni evidenziate ieri dalle dimissioni, respinte, del ministro degli interni palestinese Hani Kawasmeh e oggi – festa dell’indipendenza di Israele – dalla rivendicazione del braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, di una serie di lanci di razzi Qassam verso lo Stato ebraico. Le Brigate hanno dichiarato che la tregua in vigore tra Israele e palestinesi dalla fine di novembre “non esiste più”.