Salesiani a Chennai: "La gente aiuta, il governo è lento"
Solidarietà interreligiosa e preghiere nelle chiese per lo tsunami.
Chennai (AsiaNews) Gli aiuti portati dal governo sono "lenti", mentre le ong locali risultano "più attive" nel soccorrere i sopravvissuti dello tsunami. Lo afferma padre Clave Hurley, salesiano indiano, che si trova a Chennai, capitale del Tamil Nadu, lo stato dell'Unione più colpito dal terremoto (6 mila i morti accertati). "C'è una massiccia azione della gente del posto che porta soccorsi ai feriti e ai senza tetto. Gli aiuti che provengono dall'estero vengono gestiti dal governo, mentre noi riceviamo e curiamo quelli che provengono dalla gente normale del posto" racconta p. Hurley. "Le persone portano cibo, medicine, vestiti, coperte che poi vengono distribuiti tra i bisognosi". Uno dei bisogni più urgenti è "la presenza di medici". Tra gli oggetti consegnati agli sfollati, riferisce il religioso indiano, ci sono anche libri di testo per quando la settimana prossima riapriranno le scuole.
I salesiani sono presenti a Chennai - già nota con il nome di Madras - da più di 60 anni. Dopo il disastro dello tsunami hanno aperto la loro casa di St. Bede per ospitare gli sfollati e i senza tetto: "Accogliamo tutti, senza distinzione di religione, chiunque ha bisogno è bene accetto". Laici e religiosi si stanno prodigando per alleviare le sofferenze dei sopravvissuti: "In chiesa" sottolinea p. Hurley "vi è chi prega per le vittime e i superstiti; intanto vicino al campanile si distribuiscono gli aiuti ai bisognosi".
I salesiani sono presenti anche nelle isole Andamans meridionali, la regione più flagellata dal disastro. Qui ci sono 3 religiosi indiani: "I nostri confratelli sono vivi" afferma op. Hurley. "Stanno cercando aiutare le persone che soffrono per il terremoto, visitando le famiglie e portando il loro aiuto".
Il Tamil Nadu conta 62 milioni di abitanti; gli indù sono l'88,1%, musulmani il 5,6%. I cristiani nello stato sono 3 milioni 700 mila (6,1% del totale). (LF)