Sacerdoti vietnamiti: impegno pastorale e lavoro per cambiare la società
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – L’Anno sacerdotale lanciato da Benedetto XVI spinge i cattolici vietnamiti a scoprire le figure più significative fra i loro sacerdoti. In lingua vietnamita, “padre” si dice “Cha”, che significa colui che è responsabile di tutti i membri della famiglia. Ma questa famiglia non è solo la ristretta comunità dei fedeli: la sua estensione abbraccia tutta la società. Il sacerdote vietnamita viene educato a prendersi cura non solo dei cristiani, ma di tutte le categorie sociali. Durante l’ordinazione di un presbitero nella diocesi di Nha Trang, mons. Vo Duc Minh rivolgendosi al candidato, ha detto: “Non ti è richiesto soltanto di impegnarti nelle attività pastorali, ma anche per lavorare fra il popolo e cambiare in meglio la società… Tu sei un sacerdote… e devi andare incontro a tutti col sorriso. Ogni cosa buona nascerà da qui”.
Fra le persone che più testimoniano questo stile vi è p. Anthony Nguyen Ngoc Son, che fa parte dello staff della segreteria generale della Conferenza episcopale vietnamita. P. Son è nato il 14 ottobre del 1948 e fin dalla sua entrata nel seminario dell’allora Saigon ha ricevuto l’insegnamento di “integrarsi nella società”. Dal 1965 al 1975, durante il periodo della formazione al Collegio Pio X di da Lat, egli ha sempre studiato, ma anche frequentato gruppi, attività sociali come volontario, visite ai malati negli ospedali. Durante le vacanze egli ha sempre usato il suo tempo per insegnare nelle scuole della città e per visitare le famiglie povere della zona. Per incontrare ed educare i giovani egli ha anche fondato una rivista mensile, il “Lua Hong” che è giunta ad essere distribuita in tutto il Paese fino a 2 mila copie. Per i più piccoli egli ha fondato un giornaletto mensile chiamato “Il piccolo albero di pino”.
Il p. Son, divenuto prete nel 1974, ha dovuto affrontare la difficile situazione sociale e politica del Vietnam sotto la guerra, con la gente che fuggiva dalle zone più pericolose e con la povertà e la fame che colpiva la gente.
Da prete, ritornato nella città di Saigon egli ha lavorato nella Caritas, prendendosi cura di tutte le vittime della guerra, degli sfollati e dei miseri. La Caritas in Vietnam è stata fondata nel 1961. Dal ’64 al ’75 ha dovuto farsi carico di molte emergenze di guerra: profughi che fuggivano dal Nord verso il Sud, medicine, cibo, programmi sociali di integrazione. A quel tempo la Caritas era guidata da p. Francesco Saverio Nguyen Van Thuan (divenuto poi cardinale), che ha addirittura fondato un villaggio, chiamato “campo di Dong Tam”, nella provincia di Binh Tuy, per accogliere i profughi e curarli. L’allora p. Van Thuan ha perfino aperto una scuola che insegnasse ai vietnamiti il lavoro sociale. Questa scuola elaborava i progetti utili per lo sviluppo economico e sociale della gente.
Non tutti questi progetti sono stati coronati dal successo. Ad esempio, il progetto del “Credito sociale”, con cui la gente poteva ricevere prestiti per iniziare delle attività in proprio, non ha avuto risvolti positivi: quasi nessuno dei beneficiati ha ritornato i soldi del prestito.
La Caritas in Vietnam è divenuta sempre più cosciente che l’attività sociale non basta: alle persone che si incontrano occorre anche comunicare l’amore di Dio.
P. Son è molto impegnato anche in questa direzione, aiutando sacerdoti, suore e laici a riscoprire il valore dell’impegno per i poveri e dell’annuncio della fede.