Sacerdote vietnamita: la mia missione, al servizio di poveri e atei
di J.B. Vu
P. Vincent Peter Pham Văn Khôi, 61 anni, ha annunciato il Vangelo in aree del Paese in cui la religione era bandita. Egli ha unito il lavoro manuale nei campi alla pastorale sociale, per “integrarmi nelle comunità più povere”. In una parrocchia ha celebrato oltre 800 battesimi. E i bambini di ieri “hanno voglia di aiutarmi nel lavoro missionario”.
Vĩnh Long (AsiaNews) – Annunciare il Vangelo nelle aree più povere del Vietnam, promuovere la pastorale sociale in aree in cui la religione era bandita, insieme al lavoro manuale nei campi per raccogliere il cibo necessario a sfamarsi nei momenti di maggiore difficoltà. È la vita missionaria di p. Vincent Peter Pham Văn Khôi, 61 anni, attuale vicario della parrocchia di Cầu Ngang, nella provincia di Trà Vinh, situata nella regione del Delta del Mekong. Che racconta ad AsiaNews: “Sono riuscito ad integrarmi nelle comunità più povere, attraverso l’opera missionaria e lavorando a contatto con rappresentati locali del Partito comunista”.
Il 1975 è una data cruciale per il Paese, che viene riunito dopo anni di guerra sotto l’ombrello del governo comunista del Nord. Al tempo p. Vincent ha solo 24 anni e il 28 maggio viene inviato nella parrocchia di Long Hòa, al servizio di 250 fedeli che non hanno a disposizione nemmeno una chiesa. La sua attività missionaria fra cattolici e non gli permette, negli anni, di edificare un luogo di culto e di accrescere la comunità cristiana. Il 10 ottobre 2007 è trasferito nella parrocchia di Cầu Ngang, sempre nella provincia di Trà Vinh, al servizio di 1.700 cristiani su una popolazione di oltre 11mila persone. La cittadina è situata nei pressi del confine con la Cambogia, in un’area prettamente rurale e agricola, nella quale trascorre cinque anni a contatto con contadini poveri e braccianti.
P. Vincent ha promosso l’attività pastorale, insieme al lavoro manuale nei campi per condividere le fatiche della popolazione e guadagnare il cibo necessario per sopravvivere. Una scelta che gli ha permesso di vivere felice, a stretto contatto con la gente. “È stata una grandissima opportunità – racconta ad AsiaNews – perché attraverso la pastorale e il lavoro, mi sono integrato all’interno delle comunità, promuovendo l’opera missionaria e lavorando a contatto con rappresentati locali del partito comunista”.
Il sacerdote opera in aree del Vietnam in cui erano diffusi gli ideali della rivoluzione, nelle cui comunità la religione era messa al bando. Nel 1975 vi erano solo 250 fedeli, continua p. Vincent, mentre “nel 2007 ho celebrato oltre 800 battesimi” su un totale di 11mila persone che vivevano nella parrocchia di Long Hòa, situata “vicino al mare e senza nemmeno acqua potabile a disposizione”.
Tra il 1975 e il 1987, durante il periodo dei sussidi di Stato, il sacerdote vietnamita ha insegnato ad almeno 100 bambini di età pre-scolare e delle elementari. Alcuni di loro provenivano da famiglie cattoliche, ma la maggioranza erano buddiste o atee, vicine ai membri del partito comunista. Oggi molti di loro sono cresciuti, alcuni sono funzionari del partito a livello locale, altri hanno raggiunto il successo nel mondo degli affari. E sono tornati in parrocchia a ringraziare il sacerdote e la chiesa: “Hanno voglia di aiutarmi nel lavoro missionario” conclude p. Vincent Peter Pham Văn Khôi.
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