Sabah, Kuala Lumpur dà il via all'offensiva contro i ribelli filippini
Kuala Lumpur (AsiaNews/ Agenzie) - L'esercito malaysiano attacca i 200 miliziani filippini dell' "Esercito reale del sultanato di Sulu" dal 4 febbraio asserragliati nella località di Sabah, nella parte orientale dell'arcipelago. Il blitz avviene dopo diversi tentativi di mediazione compiuti da Najib Razak Premier malaysiano e dal presidente filippino Benino Aquino, che in queste settimane hanno più volte invitato i ribelli islamici guidati da Jamalul Kiram, conosciuto come "il sultano di Sulu", ad abbandonare le armi. Negli scontri a fuoco di questi giorni con le forze dell'ordine sono morte almeno 30 persone. I bombardamenti di questa mattina hanno distrutto diversi chilometri quadrati di piantagioni di palma da olio, ma fino ad ora non si registrano feriti fra la popolazione civile. Nei prossimi giorni avverrà l'offensiva di terra con l'impiego di sette battaglioni dell'esercito. Da parte loro, Kiram e i suoi annunciano che "combatteranno fino alla morte".
"L'esercito reale del sultanato di Sulu" ha occupato il territorio di Sabah lo scorso 4 febbraio rivendicandone la proprietà con documenti risalenti al 1878, che sanciscono la proprietà della zona agli eredi del sultano di Sulu. Il Sabah è passato sotto la Malaysia nel 1963. In queste settimane il presidente Aquino ha tentato di mediare in tutti i modi con Kiram, discendente dei sultani, andando anche a verificare l'autencità dei documenti in suo possesso, per evitare l'esplodere di un nuovo conflitto nella zona.
Il capo di Stato filippino e il Premier malese sono stati i fautori della pace fra Moro Islamic Liberation Front (Milf) ed esercito filippino, evento che ha dato il via a una nuova fase dei rapporti con le milizie islamiche impegnate in una guerriglia durata oltre 40 anni, che ha sconvolto la regione a maggioranza musulmana di Mindanao, con decine di migliaia di morti. La recente occupazione del Sabah avviene inoltre a ridosso delle prossime elezioni parlamentari in Malaysia, fissate per il 28 aprile. In molti hanno già accusato Najib di debolezza e di aver portato un nuovo conflitto nel Paese. Aquino punta il dito contro i sostenitori del presidente Gloria Arroyo che avrebbero stretti legami con i leader islamici di Sulu, i quali hanno criticato la nuova regione autonoma di Bangsamoro frutto dell'accordo fra Milf e Manila.