Russia, il Patriarcato lancia un "sistema bancario ortodosso" contro la crisi del rublo
Mosca (AsiaNews) - Aprire una discussione sulla necessità di rendere l'economia nazionale più indipendente e pensare a creare un sistema di banche ortodosse. E' la proposta del capo del dipartimento sinodale per i rapporto tra Chiesa e società, l'arciprete Vsevolod Chaplin, in un momento in cui i russi iniziano a sentire i contraccolpi delle sanzioni e delle controsanzioni causate dalla crisi ucraina. Le decisioni della comunità internazionale hanno provocato il rincaro dei generi alimentari e un calo del prezzo del petrolio: il tutto ha causato una rapida svalutazione del rublo di queste ultime settimane.
L'indebolimento valutario, per il rappresentante del Patriarcato di Mosca, è una "bolla" mediatica: "Dicono che la caduta del rublo contro il dollaro sia indice della situazione della nostra economia, ma chi lo dice?", si è chiesto Chaplin, in un incontro con il club Imprenditori russi, che fa parte del World Russian People's Council apertosi l'11 novembre. "Vediamo che nel trimestre in cui il rublo è precipitato, l'economia russa non si è indebolita quanto la valuta - ha sottolineato - questo significa che qualcuno cerca di valutarci non secondo il vero stato della nostra economia, ma secondo le regole di una 'bolla di informazioni', che prima si gonfia e poi viene soffiata via".
L'arciprete condanna le valutazioni economiche sulla Russia "date secondo le regole e sotto la guida e finanziamenti di centri stranieri", che sembrano "non molto correlate con la realtà". "Ho una domanda: perché non possiamo studiare i nostri propri criteri di valutazione dell'economia e del suo futuro?", ha proposto Chaplin. A suo dire, bisogna discutere su come la Russia possa raggiungere l'indipendenza dalle decisioni manageriali e le stime che "sono state inventate non da noi e contro le nostre regole". L'idea è quella di fondare un sistema bancario non solo indipendente, che abbia rapporti con certi centri senza la mediazione di realtà straniere a New York o Hong Kong, "ma basato su principi etici".
La proposta è ispirarsi alla finanza islamica per fondare un "sistema bancario ortodosso, senza usura, con rapporto diretto con la Cina, il mondo musulmano e altre centri di influenza in crescita nel mondo", ha proposto l'arciprete, secondo il quale bisogna rinunciare alle valute agli strumenti economici, "legati a realtà ostili alla Russia".
La riduzione del prezzo del petrolio, verificatasi a partire da giugno, interviene in una fase delicata per l'economia russa, già interessata da una crisi di credibilità a livello internazionale, tradottasi in un crescente deflusso di capitali. Sulla situazione pesa anche la possibilità di un inasprimento delle sanzioni, minacciate da Ue e Usa, dopo le elezioni del 26 ottobre organizzate dai separatisti in Est Ucraina, di fatto appoggiate da Mosca contro il volere della comunità internazionale. Secondo recenti sondaggi del Centro Levada, i russi hanno cominciato a sentire gli effetti negativi dell'embargo imposto a certe categorie dell'import alimentare dai Paesi che hanno varato sanzioni contro Mosca, ma sono disposti a sopportare "in nome di uno scopo più alto", cioè la difesa della patria, minacciata dall'Occidente.
19/01/2018 10:53