Russia, attivista condannato: protestava contro la guerra in Ucraina
Mosca (AsiaNews) – L’attivista russo Ildar Dadin è stato condannato da un tribunale di Mosca a tre anni di reclusione per aver “ripetutamente” violato la legge sulle proteste, manifestando in “picchetti solitari” o proteste non autorizzate contro la guerra in Ucraina. La pena decisa dai giudici è più severa di quanto chiesto dalla pubblica accusa (due anni), ha fatto notare il servizio di informazione MediaZona.
All’udienza, il 7 dicembre, Dadin si è presentato con nastri gialli e blu, i colori della bandiera ucraina, e si è detto innocente perché protestare in maniera pacifica è un diritto costituzionale. Secondo testimoni in aula, si sono registrate schermaglie tra gli uscieri del tribunale e gli attivisti presenti alla lettura della sentenza.
In precedenza, nell’ottobre 2013, egli aveva rischiato 10 anni di detenzione per presunte percosse a un poliziotto che lo aveva arrestato mentre camminava sulla via Arbat di Mosca, mentre esibiva un cartello con scritto “No al fascismo in Russia”. Sempre nel 2013, a luglio, era stato arrestato dopo aver protestato contro la famigerata legge “contro la propaganda gay” davanti alla libreria centrale per bambini a Mosca.
È la terza persona ad essere stata condannata per “violazione ripetuta delle leggi che regolano l’organizzazione e lo svolgimento di raduni, manifestazioni, marce e picchetti”, dal luglio 2014, quando questo reato è diventato penale, tra le critiche degli attivisti per i diritti umani che vi vedono un nuovo strumento per reprimere il dissenso.
27/06/2013
21/06/2022 08:52