Riyadh: con un occhio agli Usa, Bin Salman e Xi rafforzano la loro amicizia miliardaria
Al centro dei colloqui accordi economici, collaborazione militare, investimenti ed energia. Il 9 dicembre il vertice sino-arabo, alla presenza dei più importanti Paesi del Golfo. In programma la firma di una serie di progetti per un valore complessivo di 30 miliardi di euro. Possibili partnership anche in tema di nucleare.
Riyadh (AsiaNews) - Accordi economici, collaborazione militare, investimenti ed energia. E molto altro, a partire dal summit Sino-Arabo del 9 dicembre al quale diversi attori internazionali guardano con attenzione (e qualche preoccupazione), a partire dagli Stati Uniti. Si apre oggi la tre giorni di visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping in Arabia Saudita, dove ha in programma incontri ai massimi livelli a partire dal principe ereditario - e uomo forte del regno wahhabita - Mohammed bin Salman. Ieri, alla vigilia della partenza, l’agenzia ufficiale saudita Spa ha anticipato la firma di una serie di accordi per un valore complessivo di oltre 110 miliardi di riyal (circa 30 miliardi di euro).
Nel suo tour Xi ha in programma un summit bilaterale presieduto da re Salman alla presenza del principe ereditario e primo ministro bin Salman, che di fatto guida la nazione. Il momento più importante è l'incontro sino-arabo del 9 dicembre, che vedrà la partecipazione di sei Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, oltre a colloqui con vari leader del Medio oriente nel tentativo di rafforzare il ruolo e la presenza di Pechino nella regione. Una visita che giunge in una fase di forti tensioni fra Riyadh e gli Stati Uniti attorno a una serie di questioni che vanno dall’energia alla sicurezza, oltre al nodo irrisolto dei diritti umani (che per la Cina resta un elemento più che marginale).
Oltre alla questione energetica, secondo gli analisti Xi e bin Salman dovrebbero discutere di potenziali accordi miliardari per le aziende cinesi, che verranno sempre più coinvolte nei mega-progetti lanciati dal principe ereditario nell’ambito del piano “Vision 2030”. Un'iniziativa di affrancamento della nazione dal petrolio, che punta con decisione sul turismo, sulla finanza e le grandi aziende per rafforzare l’economia interna. Fiore all’occhiello la futuristica città di Neom, da 500 miliardi di euro: per il suo sviluppo saranno basilari tecnologie quali il riconoscimento facciale e la sorveglianza, due settori nei quali Pechino può vantare una solida esperienza (al netto delle gravi accuse di violazioni ai diritti umani e repressione lanciate da gruppi attivisti).
L’ultima volta di Xi in Arabia Saudita è stata nel 2016, l’anno precedente la consacrazione al potere di bin Salman, per poi proseguire in Egitto e Iran, la potenza sciita rivale dell’universo sunnita che fa riferimento a Riyadh. Di contro, il principe ereditario si è recato in Cina e ha incontrato il presidente nel 2019, durante un tour asiatico a pochi mesi dal blocco prolungato degli spostamenti - e degli incontri internazionali dei leader - a causa della pandemia di Covid-19. Secondo il Financial Times, Cina e Arabia Saudita potrebbero firmare accordi sul nucleare, settore al quale il regno wahhabita guarda con interesse per superare la dipendenza dal petrolio in ambito energetico.
La delegazione cinese punta poi ad allargare la collaborazione con altre nazioni arabe, partendo dal petrolio: la Cina è il principale partner di Riyadh con un commercio bilaterale del valore di oltre 69 miliardi di euro nel 2021. Le esportazioni cinesi verso i sauditi hanno superato i 26 miliardi di euro, mentre le importazioni cinesi ammontavano a circa 43 miliardi. Vi è poi il tema delle raffinerie, con la saudita Aramco che a inizio 2022 ha lanciato un investimento per la costruzione di un impianto da 10 miliardi di euro: un complesso petrolchimico nel nord-est della Cina che è anche il più grande investimento nel Paese asiatico. Un ultimo punto tocca la sicurezza e la collaborazione militare, con Saudi Advanced Communications and Electronics Systems Co (Aces) che ha firmato una partnership con China Electronics Technology Group per produrre nel regno sistemi di carico per velivoli senza equipaggio.