Rischia l'estinzione il gigantesco pesce gatto del Mekong
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Le dighe programmate sul fiume Mekong rischiano di far estinguere molte specie di pesci e di distruggere l’industria ittica che costituisce una delle principali risorse dei residenti. Alla denuncia del World Wildlife Found, i governi di Vietnam, Cambogia, Laos e Cina oppongono la necessità di realizzare impianti idroelettrici per soddisfare le crescenti esigenze di energia in quelle zone.
Il Wwf ha presentato ieri uno studio sulle possibili conseguenze delle molte dighe progettate. Tra le specie a rischio c’è il pesce gatto gigante, uno dei maggiori pesci delle acque interne, che può superare i 350 chilogrammi di peso e i 3 metri di lunghezza. La specie è già minacciata per l’eccessiva pesca e lo sviluppo della regione che gli ha sottratto sempre maggiori zone e ne ha causato una diminuzione del 90%. La creazione di dighe impedirebbe i suoi spostamenti lungo il fiume e la riproduzione: infatti, come pesce migratore, esso depone le uova sempre nella stessa zona. Più in generale, si stima che le dighe progettate farebbero perdere alla Cambogia circa la metà dei pesci e distruggerebbero il tenore di vita di almeno un milione di persone dipendenti dall’industria ittica.
Nel fiume abita anche il gigantesco pesce siluro, che arriva a 600 chili di peso.
Fonti governative della Cambogia rispondono che il Paese ha necessità di procurarsi l’energia necessaria. La Cina ha già completato 4 dighe nell’alto corso del Mekong e ne ha progettate altre 4 entro il 2025, per fornire totali 15.200 megawatt, sufficienti coprire il fabbisogno di 75 milioni di persone. Altre 11 grandi dighe sono previste in Laos, Cambogia e Thailandia e altre più piccole sui tributari del Mekong.