Rimpasto di governo in vista, più potere all’ala riformista
Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Diversi esponenti dell'ala dura e conservatrice della leadership birmana, legati al vecchio regime militare al potere per due decenni in Myanmar, potrebbero perdere l'incarico in vista di un rimpasto di governo annunciato per il futuro prossimo. Il cambio riguarderà anche uno dei due vice-presidenti, in seguito alle dimissioni presentate da Tin Aung Myint Oo per motivi di salute. Egli già nel maggio scorso aveva manifestato l'intenzione di abbandonare e da mesi non era più presente sulla scena politica del Paese. Considerato uno dei fedelissimi dell'ex capo della giunta militare birmana, il generalissimo Than Shwe, Tin Aung Myint Oo era uno dei più strenui oppositori del processo "riformista" nel solco "democratico", promosso dall'attuale presidente Thein Sein e sostenuto dalla leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, considerati i due grandi artefici del cambiamento birmano.
Fonti ufficiali birmane riferiscono che almeno tre ministri di primo livello sono destinati a essere rimpiazzati da figure considerate vicine all'ala moderata. Quelli che perderanno il posto, conferma un funzionario all'Afp, sono "famosi per essere esponenti della linea dura" e contraria alle riforme.
Il presidente del Parlamento ha al contempo annunciato le dimissioni del vice-presidente Tin Aung Myint Oo. Il suo successore sarà scelto dai militari nominati nell'Assemblea - il 25% del totale, quota riservata per legge costituzionale - e dovranno indicare il loro candidato "entro il 10 luglio", che verrà poi "approvato" dalle Camere.
I cambi al vertice della leadership di governo giungono in una fase cruciale della vita del Myanmar, che nell'ultimo anno sotto la spinta del presidente riformista Thein Sein ha introdotto nuove leggi in materia economica, una prima forma di organizzazione sindacale, maggiore libertà di stampa, la liberazione di prigionieri politici - una parte di essi - e coinvolto Aung San Suu Kyi e la Lega nazionale per la democrazia (Nld) nel quadro politico del Paese. Di recente la Nobel per la pace, assieme a una quarantina di compagni di partito, è stata eletta in Parlamento all'indomani delle elezioni suppletive del primo aprile, svolte in maniera regolare e senza particolari denunce di brogli.
In questi giorni la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi non ha partecipato alla ripresa dei lavori del Parlamento, perché reduce da un tour faticoso in Europa; inoltre, la "Signora" prima di partire per Naypyidaw intende visitare il collegio elettorale nel quale è stata eletta e incontrare i suoi sostenitori. Tuttavia, secondo i programmi arriverà nella capitale il 9 luglio prossimo per rafforzare la presenza del partito in seno all'assemblea e per promuovere "maggiore trasparenza" nei lavori delle camere.