Rilasciato Li Yingqiang, della Chiesa della Prima Pioggia. Nessuna notizia sul pastore Wang Yi
Ha passato otto mesi in prigione. Del capo della Chiesa, non si conosce nemmeno il luogo di detenzione. “La persecuzione è un prezzo giusto da pagare per il Signore”.
Chengdu (AsiaNews) – Li Yingqiang, uno dei responsabili della Chiesa della Prima pioggia dell’Alleanza, è stato rilasciato nel pomeriggio del 18 agosto, dopo otto mesi di prigione.
Seppure riunito alla sua famiglia, alla moglie e ai figli (v. foto), egli è stato scarcerato su cauzione e deve presentarsi ogni giorno all’ufficio della polizia.
Li è stato arrestato insieme a un centinaio di fedeli in un raid delle forze della sicurezza lo scorso dicembre. Il pastore della Chiesa, il rev. Wang Yi, era stato arrestato il 9 dicembre, insieme alla moglie Jiang Rong. Lo scorso giugno, lei è stata liberata e si è riunita con i figli, ma del marito non si conosce nemmeno il luogo di detenzione.
Li Yingqiang era stato arrestato la mattina dell’11 dicembre. Prima dell’arresto, egli aveva parlato con alcuni giornalisti, ai quali aveva detto: “Anche se rimaniamo solo in cinque, liturgia e raduno andranno avanti perché la nostra fede è vera… La persecuzione è un prezzo giusto da pagare per il Signore. Preferiamo vivere in questo modo piuttosto che nascondere la nostra fede. E speriamo che sempre più comunità cinesi denuncino queste cose e ci siano vicini”.
La Chiesa della Prima Pioggia dell’Alleanza è una Chiesa domestica non ufficiale, ossia non riconosciuta dal governo. A differenza di molte Chiese protestanti sotterranee, quella della Prima pioggia dell’Alleanza pratica la sua fede in modo aperto; diffonde prediche e studi online; evangelizza per le strade della città; ha un seminario per far studiare i futuri pastori e una scuola primaria per 40 bambini.
La comunità ha circa 500 membri e 300 simpatizzanti. Il pastore Wang Yi è definito da molti “il più coraggioso” leader religioso in Cina. Lo scorso anno egli ha bollato i nuovi regolamenti come uno strumento per soffocare la libertà religiosa.
Di recente, Wang Yi si era scagliato anche contro il “culto di Cesare”, dopo che le associazioni patriottiche hanno obbligato i cristiani a mettere – spesso sugli altari – la foto del presidente Xi Jinping. Poco dopo il suo arresto, per sua disposizione, è stata pubblicata una sua lettera, in cui egli dice di provare “disgusto” per la persecuzione del Partito verso le religioni, e rivendica una testimonianza non violenta per trasformare la società cinese.
03/12/2019 10:02