Riforma costituzionale: i cristiani chiedono rispetto per minoranze e democrazia
Il governo ha avviato un processo di modifica costituzionale e ha indetto consultazioni pubbliche. Raccolte circa 5mile richieste in tutto il Paese. L’obiettivo è aggiornare la Costituzione approvata nel 1977. Gli argomenti in discussione sono: riforma del sistema di governo, da semi-presidenziale a parlamentare; il rispetto delle minoranze; la difesa dei diritti di tutta la popolazione.
Colombo (AsiaNews) – La Commissione per la rappresentanza pubblica della riforma costituzionale dello Sri Lanka (Prccr) ha terminato il processo di raccolta delle petizioni popolari su tutto il territorio nazionale. In totale sono state presentate circa 5mila proposte di modifica costituzionale, sia scritte che orali, che dovranno confluire in un unico disegno di legge. L’obiettivo è aggiornare la prima carta fondamentale firmata nel 1977, ed emendata 19 volte, per accogliere le esigenze di un Paese profondamente trasformato dopo gli anni della guerra civile. Anche gruppi di attivisti cristiani hanno presentato delle petizioni, sottolineando la necessità di rispettare le minoranze, difendere i diritti di tutta la popolazione, stabilire un vero sistema democratico.
La raccolta delle richieste è iniziata il 18 gennaio e si è conclusa in 29 febbraio. La commissione è presieduta dal procuratore Lal Wijenayaka ed è formata da circa 20 componenti.
Il Christian Solidarity Movement (Csm) è tra coloro che hanno partecipato alle consultazioni pubbliche. P. Sarath Iddamalgoda, uno dei coordinatori del movimento, dice ad AsiaNews: “Uno degli aspetti chiave del dibattito nazionale è la situazione della comunità tamil. In Sri Lanka le minoranze stanno facendo molti reclami perché vengono discriminate. I cristiani hanno la responsabilità di difendere i diritti di tutte le persone nel Paese”.
Oltre alla difesa dei tamil, il sacerdote sottolinea “l’urgente bisogno di ristabilire la democrazia. C’è un comune consenso intorno al fatto che bisogna abolire il sistema di governo semi-presidenziale [in cui il presidente è capo dello Stato, del governo e comandante in capo delle forze armate – ndr] e ritornare ad un sistema parlamentare”.
Il movimento ha depositato proposte riguardo i seguenti temi: diritto all’autodeterminazione; rispetto delle diverse identità comunitarie; divisione dei poteri; integrazione tra nord ed est del Paese; uguaglianza di tutte le religioni; supremazia della Costituzione; educazione e sanità gratuita; protezione dell’ambiente in cui vivono agricoltori e pescatori.
Tra tutti quelli elencati, aggiunge p. Iddamalgoda, “la divisione dei poteri e il rispetto dei mezzi di sostentamento di pescatori e agricoltori assumono un’importanza fondamentale. Il primo perchè sosteniamo l’idea di massima condivisione del potere in un Paese non diviso. Il secondo perché progetti come la città portuale di Colombo potrebbero distruggere l’esistenza della nostra popolazione, in larga parte impegnata nei campi e nella pesca”.
05/01/2018 11:44