Ribelli dell'Aceh rifiutano le offerte di Jakarta
Al via oggi i colloqui tra separatisti e Governo centrale in Finlandia. Il Gam chiede il ritiro completo delle truppe indonesiane dalla provincia.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) Niente auto-governo per la provincia separatista di Aceh, se prima Jakarta non cessa ogni operazione militare contro gli insorgenti. Un giorno prima dell'apertura dei colloqui di pace a Helsinki, in Finlandia, i separatisti della provincia indonesiana colpita dallo tsunami, hanno rifiutato la proposta del Governo centrale fissando come clausola indispensabile per iniziare qualsiasi tipo di discussione il ritiro delle truppe indonesiane dal territorio. Lo ha dichiarato ieri Bakhtiar Abdullah, portavoce del Free Aceh Movement, detto anche Gam. Secondo la delegazione di Aceh a Helsinki, l'auto-governo non è una "soluzione adeguata" per impedire la continua repressione in atto nella provincia ricca di petrolio.
I ribelli hanno chiesto anche il rilascio di 4 dei loro negoziatori arrestati da Jakarta 2 anni fa.
Una delazione del Gam e del Governo indonesiano si incontreranno oggi a Helsinki, dove fino a sabato sono previsti colloqui miranti al raggiungimento di una pace duratura nella regione. I separatisti di Aceh, nordovest di Sumatra, combattono da 30 anni per l'indipendenza.
Secondo il vice presidente indonesiano, Jusuf Kalla, per luglio si potrebbe arrivare a un accordo basato sulla cosiddetta "legge di autonomia speciale", approvata 3 anni fa ma mai applicata dal Governo.
Dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004, il Gam aveva annunciato una tregua unilaterale per permettere l'intervento dei soccorsi nella zona, dove sono morte almeno 130 mila persone. Le truppe governative hanno però continuato i loro attacchi contro i ribelli, uccidendone circa 200 tra gennaio e febbraio.
Il Gam chiede libere elezioni per una legislatura regionale; il completo ritiro delle 50 mila truppe indonesiane e della polizia paramilitare dispiegate nella provincia e un referendum sull'indipendenza supervisionato dall'Onu. Jakarta teme che si ripeta il referendum del 1999 a Timor Est, quando l'80% della popolazione votò per l'indipendenza, nonostante la brutale campagna intimidatoria dei militari indonesiani verso i timoresi.
A gennaio scorso le due parti si sono incontrate per la prima volta dal 2003, quando il processo di pace si è bloccato per una dura offensiva dei generali indonesiani in cui morirono circa 3 mila persone. Un secondo incontro si era svolto a febbraio. Intermediaria e promotrice dei colloqui è la Finlandia.