Riapre il sito (israeliano) del battesimo di Gesù
Qasr al-Yahud, è rimasto chiuso per vari decenni. Ora sono completati lo sminamento, e i restauri. E’ un luogo particolarmente caro agli ortodossi. Ma sulla riva orientale c’è al-Maghtas, un sito visitato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e che ha più probabilità di essere il vero luogo del battesimo di Cristo.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Il sito sulla sponda occidentale del Giordano dove una tradizione vuole che Gesù abbia ricevuto il battesimo ha riaperto al pubblico dopo 44 anni di chiusura. Qasr al-Yahud (il castello degli ebrei) è rimasto chiuso e abbandonato dalla guerra del 1967. In seguito l’esercito israeliano ha minato la zona, e ha costruito una barriera elettrica a occidente del sito, per impedire infiltrazioni dalla Giordania. C’erano diversi monasteri in quell’area, ma i monaci li hanno abbandonati. Negli anni ’80 grazie a uno stretto passaggio, è stato di nuovo possibile raggiungere il fiume, e i battesimi sono ripresi; l’esercito permetteva a piccoli gruppi di recarsi sul posto, previa prenotazione. In pratica i visitatori giungevano solo durante le feste cristiane.
Qasr al-Yahud è particolarmente importante per le Chiese orientali. Alla festa dell’Epifania il luogo è particolarmente affollato di pellegrini vestiti di bianco che partecipano al rito battesimale. Ora grazie allo sminamento, e ai restauri, il sito sarà aperto a tutti, su base regolare; e questo naturalmente avrà un effetto benefico sull’economia della zona. Il sito appartiene al ministero per il Turismo, anche se il responsabile del dicastero, Stas Misezhnikov non era presente alla cerimonia di inaugurazione, mentre invece era sul posto il ministro per lo Sviluppo regionale, Shalom.
Molti studiosi pensano che Gesù sia stato battezzato a Qasr al-Yahud, poco a sud del famoso ponte di Allenby, il passaggio principale fra le due rive del Giordano. Ma c’è un altro sito con un’ottima tradizione di presenza cristiana molto antica, ed è però sulla riva orientale del Giordano. Si chiama al-Maghtas (battesimo, o immersione in arabo) e molti considerano che sia proprio quello il vero luogo del battesimo di Gesù, seguendo anche l’autorità dell’Unesco, che ha compiuto scavi archeologici nella zona. Al-Maghtas sarebbe in accordo con il racconto del Vangelo di Giovanni (1:28), che parla di Betania oltre il Giordano; e ci sono racconti di antichi pellegrini, oltre ai reperti di scavo (cappelle e chiesette antichissime) che avvalorano l’ipotesi, ovviamente difesa dal Regno di Giordania. Questo sito è stato visitato da Giovanni Paolo II nel marzo del 2000 e da Benedetto XVI nel maggio 2009.
Qasr al-Yahud è particolarmente importante per le Chiese orientali. Alla festa dell’Epifania il luogo è particolarmente affollato di pellegrini vestiti di bianco che partecipano al rito battesimale. Ora grazie allo sminamento, e ai restauri, il sito sarà aperto a tutti, su base regolare; e questo naturalmente avrà un effetto benefico sull’economia della zona. Il sito appartiene al ministero per il Turismo, anche se il responsabile del dicastero, Stas Misezhnikov non era presente alla cerimonia di inaugurazione, mentre invece era sul posto il ministro per lo Sviluppo regionale, Shalom.
Molti studiosi pensano che Gesù sia stato battezzato a Qasr al-Yahud, poco a sud del famoso ponte di Allenby, il passaggio principale fra le due rive del Giordano. Ma c’è un altro sito con un’ottima tradizione di presenza cristiana molto antica, ed è però sulla riva orientale del Giordano. Si chiama al-Maghtas (battesimo, o immersione in arabo) e molti considerano che sia proprio quello il vero luogo del battesimo di Gesù, seguendo anche l’autorità dell’Unesco, che ha compiuto scavi archeologici nella zona. Al-Maghtas sarebbe in accordo con il racconto del Vangelo di Giovanni (1:28), che parla di Betania oltre il Giordano; e ci sono racconti di antichi pellegrini, oltre ai reperti di scavo (cappelle e chiesette antichissime) che avvalorano l’ipotesi, ovviamente difesa dal Regno di Giordania. Questo sito è stato visitato da Giovanni Paolo II nel marzo del 2000 e da Benedetto XVI nel maggio 2009.
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