09/07/2024, 12.04
GIAPPONE-VATICANO
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Religioni e Big Tech a Hiroshima per un'etica dell'intelligenza artificiale

Nella città segnata dalla ferita dell'atomica l'incontro che coinvolge anche le tradizioni religiosi orientali nella Rome Call for AI Ethics, promossa dalla Pontifica Accademia per la vita. Ai principi elaborati nel 2020 la salvaguardare le pace e la dignità di ogni persona si aggiunge anche un addendum specifico sulle sfide poste dall'intelligenza artificiale generativa.

Hiroshima (AsiaNews) - “A Hiroshima, un luogo di altissimo valore simbolico, invochiamo con forza la pace, e chiediamo che la tecnologia sia motore di pace e di riconciliazione tra i popoli. Siamo qui per dire a gran voce che stare assieme ed agire assieme è l’unica possibile soluzione”. Con queste parole l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha aperto oggi la prima delle due giornate di AI Ethics for Peace, l’evento attraverso cui l’impegno per un’etica dell’intelligenza artificiale - portato avanti dal 2020 dalla Santa Sede insieme ad esponenti del mondo ebraico e musulmano, alla Fao e ad alcune grandi aziende informatiche - si allarga, coinvolgendo anche i rappresentanti delle religioni dell’Oriente.

L’incontro vivrà domani il suo momento centrale con la cerimonia della firma da parte dei rappresentanti delle regioni della Rome Call for Ai Ethics, il documento che indica una serie di principi per l’algoretica, cioè un’etica che tenga al centro la persona e la giustizia nelle relazioni trai popoli nello sviluppo e nell’applicazione dell’intelligenza artificiale. La firma avverrà significativamente al Parco della memoria che ricorda le vittime del bombardamento atomico americano del 1945 e dopo aver ascoltato le parole di un sopravvissuto a quella tragedia, frutto di una forma di sviluppo disumana della tecnologia.

“La nostra missione come Religions for Peace Japan - ha dichiarato nella sessione inaugurale il suo presidente, il monaco buddhista Yoshiharu Tomatsu - è quella di fornire sostegno e guida agli sforzi per migliorare l'uguaglianza e il rispetto reciproco per gli individui e le istituzioni in tutta la società, sulla base dei nostri obiettivi spirituali comuni. I recenti progressi dell'intelligenza artificiale hanno portato alla nascita di nuovi potenti strumenti che possono potenzialmente aiutare tali sforzi o, se usati per altri scopi, minarli notevolmente. Riconoscendo queste sfide, ci impegniamo a mantenere i nostri impegni per promuovere l'inclusività e il rispetto reciproco per tutti”.

“La cooperazione, la solidarietà e il lavoro comune sono necessari per affrontare gli sviluppi dell'intelligenza artificiale, in cui si mescolano interessi, danni e benefici, per garantire che i suoi sistemi e prodotti non siano solo tecnicamente avanzati ma anche moralmente validi”, ha aggiunto da parte sua il musulmano mauritano Abdallah Bin Bayyah, presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e del Consiglio degli Emirati Arabi Uniti per la Fatwa. “Come persone di fede, abbiamo la responsabilità unica di infondere nella nostra ricerca sull'AI chiarezza morale e integrità etica. Utilizziamo l'AI non solo come strumento di progresso, ma anche come mezzo per approfondire il nostro legame con il divino e rafforzare il nostro cammino spirituale”. ha affermato rav Eliezer Simha Weisz, membro della Commissione del Gran Rabbinato d'Israele per le relazioni interreligiose.

Particolarmente significativo è stato l’intervento di p. Paolo Benanti, religioso italiano tra i pionieri dello studio dell’implicazioni etiche di queste nuove frontiere della tecnologia, che ha presentato l'Addendum di Hiroshima sull'intelligenza artificiale generativa, un nuovo testo che andrà a integrare la Rome Call for Ai Ethics (elaborata nel 2020), approfondendo questa dimensione che rappresenta oggi la nuova frontiera di questo sviluppo tecnologico.

L’importanza di questo momento è stato sottolineato anche dai leader delle big tech presenti. “Con la sua profonda collocazione nella storia dell'umanità, Hiroshima funge da sfondo emozionante per contribuire a garantire che una tecnologia creata dall'umanità sia al servizio di tutta l'umanità e della nostra casa comune", ha dichiarato il presidente di Microsoft Brad Smith, uno dei primi firmatari della Rome Call for AI Ethics. “L'AI è una tecnologia che ha implicazioni in ogni Paese, settore e sistema di valori - e i suoi benefici dovrebbero avere un impatto sull'intera umanità”, ha aggiunto Dario Gil, IBM Senior Vice President e Director of Research. “Riteniamo che garantire la più ampia partecipazione possibile sia un passo fondamentale verso un approccio globale all'AI responsabile”, ha detto Dave West, President of Asia Pacific, Japan, and Greater China di Cisco.

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