Rawalpindi: 13enne cristiano rapito durante la messa
di Jibran Khan
Da due giorni non si hanno più notizie di Sharoon Daniel. Testimoni e telecamere lo hanno visto entrare nell’edificio, poi si sono perse le tracce. La famiglia chiede di pregare per il suo rilascio. La polizia non ha elementi utili al ritrovamento. A Faisalabad studenti coranici aggrediscono una 64enne domestica cristiana.
Lahore (AsiaNews) – Un 13enne cristiano del distretto di Chak Layyah, provincia del Punjab, è scomparso il 28 agosto scorso. Il sospetto è che sia stato rapito, mentre ascoltava la messa nella locale Chiesa cattolica di Rawalpindi. Un sacerdote ha denunciato alla polizia la sparizione, ma finora gli agenti non hanno trovato alcuna traccia che possa ricondurre al giovane. A Faisalabad, invece, una donna di 64 anni è stata aggredita da un gruppo di studenti di una scuola religiosa islamica, perché organizzava riunioni di preghiera in un quartiere a maggioranza musulmana. Al riguardo, un prete cattolico invita i protestanti a non “crearsi problemi da soli” compiendo gesti che possono risultare provocatori.
Sharoon Daniel, 13 anni, viveva da sei mesi con la sorella accanto all’ospedale della Sacra famiglia a Rawalpindi. Domenica scorsa il giovane – come d’abitudine – è andato nella locale chiesa cattolica per partecipare alla messa insieme alla famiglia. Il padre Daniel John racconta ad AsiaNews che “mio figlio è venuto in chiesa con noi, ma al termine della cerimonia era sparito. Lo abbiamo cercato dappertutto – aggiunge – ma nemmeno le guardie preposte alla sicurezza lo hanno visto o hanno notato persone sospette aggirarsi nella zona”.
P. Anwar Pastras, sacerdote della diocesi di Rawalpindi, condanna il rapimento di Sharoon, che definisce “un fatto molto strano” perché “abbiamo installato telecamere a circuito chiuso” lungo il perimetro dell’edificio e “abbiamo visto il ragazzo entrare, ma non lo si vede uscire”. Il prete chiarisce che “non c’erano poliziotti agli ingressi e alle uscite” della chiesa, ma “solo il nostro personale di sicurezza”. “Pensiamo – conclude p. Pastras – che sia stato rapito in chiesa”. Il sacerdote ha sporto denuncia alla caserma di New Town; gli agenti hanno aperto un fascicolo, ma non vi sono al momento tracce utili al ritrovamento.
La famiglia è sotto shock e teme per la sua sorte; i genitori hanno chiesto di pregare, perché possa tornare a casa sano e salvo. Il fenomeno dei sequestri di ragazzi e ragazze cristiane non è un fatto isolato: solo nel marzo 2010 sono spariti 12 bambini dalle chiese del distretto di Kohat e nella provincia di Khyber PukhtunKhawa.
In un secondo episodio, avvenuto a Faisalabad (sempre nel Punjab), un gruppo di studenti di una locale madrassa ha assalito Sakeena Bibi, 64enne domestica cristiana. La donna avrebbe invitato alcuni cristiani della zona a pregare nella sua casa, situata in un’area a maggioranza musulmana, scatenando l’ira degli studenti coranici. La famiglia è stata costretta ad abbandonare la zona. Pur condannando l’episodio di intolleranza, p. Javed Masih della diocesi di Faisalabad sottolinea che “i gruppi protestanti si creano problemi da soli, facendo nascere chiese domestiche come funghi nelle zone a maggioranza musulmana”. Il sacerdote aggiunge che “la famiglia ha abbandonato la città perché oggetto di minacce di morte”.
Sharoon Daniel, 13 anni, viveva da sei mesi con la sorella accanto all’ospedale della Sacra famiglia a Rawalpindi. Domenica scorsa il giovane – come d’abitudine – è andato nella locale chiesa cattolica per partecipare alla messa insieme alla famiglia. Il padre Daniel John racconta ad AsiaNews che “mio figlio è venuto in chiesa con noi, ma al termine della cerimonia era sparito. Lo abbiamo cercato dappertutto – aggiunge – ma nemmeno le guardie preposte alla sicurezza lo hanno visto o hanno notato persone sospette aggirarsi nella zona”.
P. Anwar Pastras, sacerdote della diocesi di Rawalpindi, condanna il rapimento di Sharoon, che definisce “un fatto molto strano” perché “abbiamo installato telecamere a circuito chiuso” lungo il perimetro dell’edificio e “abbiamo visto il ragazzo entrare, ma non lo si vede uscire”. Il prete chiarisce che “non c’erano poliziotti agli ingressi e alle uscite” della chiesa, ma “solo il nostro personale di sicurezza”. “Pensiamo – conclude p. Pastras – che sia stato rapito in chiesa”. Il sacerdote ha sporto denuncia alla caserma di New Town; gli agenti hanno aperto un fascicolo, ma non vi sono al momento tracce utili al ritrovamento.
La famiglia è sotto shock e teme per la sua sorte; i genitori hanno chiesto di pregare, perché possa tornare a casa sano e salvo. Il fenomeno dei sequestri di ragazzi e ragazze cristiane non è un fatto isolato: solo nel marzo 2010 sono spariti 12 bambini dalle chiese del distretto di Kohat e nella provincia di Khyber PukhtunKhawa.
In un secondo episodio, avvenuto a Faisalabad (sempre nel Punjab), un gruppo di studenti di una locale madrassa ha assalito Sakeena Bibi, 64enne domestica cristiana. La donna avrebbe invitato alcuni cristiani della zona a pregare nella sua casa, situata in un’area a maggioranza musulmana, scatenando l’ira degli studenti coranici. La famiglia è stata costretta ad abbandonare la zona. Pur condannando l’episodio di intolleranza, p. Javed Masih della diocesi di Faisalabad sottolinea che “i gruppi protestanti si creano problemi da soli, facendo nascere chiese domestiche come funghi nelle zone a maggioranza musulmana”. Il sacerdote aggiunge che “la famiglia ha abbandonato la città perché oggetto di minacce di morte”.
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