Rapimenti per matrimonio: minoranze tornano a chiedere una legge al governo pakistano
Due ragazze di 12 e 15 anni sono state riportate alle famiglie in queste settimane, ma gli aggressori non sono comunque stati assicurati alla giustizia. La denuncia dei gruppi per i diritti umani: "L'impunità di fronte a queste conversioni forzate di ragazze giovanissime incoraggia un fenomeno che vede vittima soprattutto le minoranze religiose".
Lahore (AsiaNews) - Il 28 luglio, i gruppi per la tutela dei diritti umani in Pakistan hanno espresso la loro preoccupazione per la mancanza di garanzie legali e amministrative per proteggere le ragazze minorenni delle minoranze dalle conversioni forzate in Pakistan. Hanno chiesto al governo di prendere provvedimenti severi contro gli autori e i loro favoreggiatori per aver commesso crimini di falsificazione, violenza sessuale, matrimoni di bambini e conversioni forzate.
Hanno fatto riferimento a un caso emerso questo mese, in cui una bambina di 12 anni, Maha Asif, è stata rapita da Muhammad Akmal dalla sua casa di Lahore e portata a Hasilpur, dove è stata costretta a convertirsi e a contrarre matrimonio contro la sua libera volontà. Gli autori l'hanno costretta e minacciata di firmare i documenti, altrimenti il suo rifiuto avrebbe messo in pericolo la vita dei suoi fratelli. Analogamente, Saba Nadeem, 15 anni, è stata rapita, convertita con la forza e data in sposa da Yasir Hussain, 45 anni, a Faisalabad lo scorso maggio. È incoraggiante che la polizia abbia presentato una denuncia ai sensi della sezione 365-B, abbia recuperato entrambe le ragazze dalla prigionia dei loro aggressori e le abbia aiutate a ricongiungersi alle loro famiglie. Ma è triste che gli aggressori non siano ancora stati assicurati alla giustizia.
Diversa invece la sorte di Chashman Kanwal, rapita da Faisalabad a 14 anni e portata a Sahiwal, dove è stata convertita con la forza e data in sposa a Muhammad Usman nel luglio 2021. Anche se la polizia ha aggiunto nella denuncia i reati di matrimonio infantile e matrimonio illegale, crimini punibili con la reclusione rigorosa per un periodo che può estendersi fino a 25 anni, è deplorevole che il colpevole sia ancora in libertà e che Chashman non sia ancora stata consegnata ai suoi genitori.
Il presidente di Voice for Justice, Joseph Jansen, ha affermato che purtroppo i responsabili godono dell'impunità. Ha chiesto che il governo introduca una legge completa contro le conversioni forzate, in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani, e che catturi e porti davanti alla giustizia gli autori e i complici coinvolti.
Afzal Bhatti ha osservato che la mancata applicazione delle leggi nazionali esistenti rimane un ostacolo fondamentale per prevenire tali pratiche e per permettere ai responsabili di sfuggire alla giustizia. Carol Nadeem ha osservato che il governo non ha applicato le sentenze emesse dall'Alta Corte di Lahore, dall'Alta Corte di Islamabad e dalla Corte federale dello Shariat in merito alle conversioni religiose e all'età minima legale per il matrimonio, al fine di rafforzare il consenso per una legislazione che protegga le ragazze delle minoranze dallo sfruttamento da parte di gruppi influenti ed elementi criminali. Per questo motivo le violazioni dei diritti umani legati alle conversioni forzate continuano a ripetersi.
Un attivista per i diritti umani, Ashiknaz Khokhar, ha osservato che l'assenza di una risposta istituzionale adeguata sta incoraggiando il fenomeno. Ha chiesto che le accuse di conversione forzata e di matrimonio forzato siano indagate in modo indipendente, imparziale e tempestivo, con l'obiettivo di arrestare i colpevoli per consegnarli alla giustizia in procedimenti che garantiscano il diritto a un processo equo e assicurino alle vittime il diritto di accedere alla giustizia e a un rimedio efficace.
30/10/2020 12:06
14/06/2023 10:28