Rallenta la crescita cinese, la più bassa in tre anni
Pechino (AsiaNews) - Nei primi tre mesi del 2012 il prodotto interno lordo (Pil) della Cina è cresciuto dell'8,1%, il più basso da tre anni a questa parte. I dati sono stati pubblicati oggi dall'Ufficio nazionale di statistiche, che ha definito "complessa" la situazione generale e "enorme" la pressione sulla crescita delle esportazioni.
La crescita rimane comunque al di sopra del 7,5% pianificato dal governo e l'economia cinese resta una delle più brillanti nel panorama mondiale ed asiatico. Ma questo abbassamento è segno della riduzione della domanda interna e di quella proveniente da Europa e Stati Uniti, segnati da una crisi economica profonda. Esso sta portando alla chiusura di molte industrie manifatturiere, facendo crescere la disoccupazione e le tensioni sociali.
Per stimolare l'economia, lo scorso febbraio, per la seconda volta in tre mesi, la banca centrale di Cina ha ridotto ancora una volta il limite di riserva delle banche per far aumentare il prestito e sostenere almeno la domanda interna. Secondo analisti, è probabile che dopo le cifre di oggi, il volume dei prestiti aumenterà ancora di più. Nel marzo scorso, i nuovi prestiti sono saliti a oltre 1000 miliardi di yuan (circa 120,6 miliardi di euro); in febbraio erano 710 miliardi (85,6 miliardi di euro).
Il problema è che con il prestito più largo c'è il timore che anche l'inflazione possa crescere. Secondo le cifre ufficiali l'inflazione di marzo era contenuta al 3,6%, più bassa delle previsioni governative del 4%. Ma i numeri ufficiali sono poco attendibili: nei mesi scorsi, il governo dava l'inflazione al 4,2%, ma soprattutto i beni al consumo e i cibi segnavano aumenti di prezzo fino al 30-40% (v.: 09/12/2011 Pechino, "scende" l'inflazione, ma non è vero e la crisi è più vicina).
Nei giorni scorsi, la Banca mondiale ha predetto che nei prossimi mesi l'economia cinese potrebbe rallentare ancora di più.