26/09/2012, 00.00
SRI LANKA
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Rajapaksa: Lo Sri Lanka non ha più profughi di guerra

di Melani Manel Perera
In visita nel nord, il presidente ha annunciato che il reinsediamento degli sfollati interni è stato completato. Secondo dati del ministero della Difesa, erano 1186 persone di 361 famiglie. Il governo promette “assistenza nello sviluppo”, e loda la crescita economica “senza precedenti” della zona.

Colombo (AsiaNews) - Il reinsediamento degli ultimi profughi della guerra civile "è stato completato". Lo ha annunciato il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa, in visita ieri nel distretto di Mullaitivu (Northern Province). Incontrando la comunità tamil di Vellamullivaikkal (Pudukkudiruppu), il presidente ha spiegato che "il governo è impegnato a fornire assistenza, per sviluppare il nord come tutte le altre parti del Paese". Inoltre, ha aggiunto, "sono previsti speciali programmi di assistenza, per migliorare gli standard di vita delle comunità agricola e di pesca".

Secondo dati del ministero della Difesa, un totale di 1186 persone appartenenti a 361 famiglie sono state reinsediate il 24 settembre scorso. "Con ogni probabilità - riferiscono fonti interne al dicastero - lo Sri Lanka è l'unico Paese al mondo ad aver reinsediato con successo più di 290mila Idp [Internally Displaced People, sfollati interni, ndr] in un periodo di tempo breve: solo tre anni, dal momento in cui le forze armate li hanno salvati nel maggio 2009".

Per quasi 30 anni (1983-2009), l'Isola è stata teatro di una sanguinosa guerra civile tra governo e ribelli delle Tigri Tamil (Ltte, Liberation Tigers of Tamil Eelam), un'organizzazione in lotta per creare uno Stato indipendente nelle province nord ed est del Paese (a maggioranza tamil). Presto trasformato in un conflitto etnico, esso si è risolto con la sconfitta dei ribelli, perdite ingentissime e oltre 200mila sfollati interni di prima e seconda generazione, costretti a vivere in campi profughi e ridotti nella miseria più totale.

Il ministero della Difesa ha specificato che "anche se il reinsediamento è completo, l'esercito manterrà la sua presenza per assistere le persone nel costruire le loro case e ricominciare a vivere". Inoltre, ha ricordato che "il governo ha speso 360 milioni di dollari [circa 280 milioni euro] per ridare una casa al 98% dei 290mila Idp".

Fonti ministeriali hanno elencato una serie di iniziative legate al reinsediamento dei profughi: "Abbiamo sviluppato la rete stradale, così che ora il nord è connesso con il resto del Paese. Per la prima volta dopo 25 anni, la gente usufruirà di corrente elettrica continua: la penisola di Jaffna infatti sta per essere collegata con Kilinochchi grazie a una linea di trasmissione di 33KW, e un'altra linea di 132KW unirà Kilinochchi a Chunnakam".

Plauso finale va "agli ambiziosi progetti di sviluppo del governo", che "finalmente stanno dando i loro frutti". Secondo il ministero della Difesa, nel 2011-2012 la Northern Province ha registrato una crescita economica "senza precedenti", grazie anche al "boom del turismo" che ha portato "migliaia di visitatori locali e stranieri" nell'area. 

 

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