18/03/2022, 10.46
SRI LANKA
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Rajapaksa in tv chiede fiducia, ma si moltiplicano le richieste di dimissioni

di Melani Manel Perera

Nel pieno della crisi economica il presidente sostiene di aver fatto il meglio e attribuisce le responsabilità a chi lo ha preceduto. L'economista Liyanage: "Nopn ha nemmeno varato un piano di sussidi per i più poveri. Scarica tutto il peso della situazione sulle spalle della gente".

Colombo (AsiaNews) - Di fronte alla grave crisi sociale creata dall’aumento dei prezzi il presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa si rivolge alla nazione con un discorso televisivo chiedendo di avere fiducia. Ma nelle strade e sui social media si moltiplicano le richieste di dimissioni. Da due giorni si suseguono proteste con centinaia di persone fuori dal palazzo della presidenza.

Rajapaksa ha parlato alla nazione la sera del 16 marzo sostenendo di conoscere bene la situazione del suo popolo. Si è giustificato dicendo che la crisi che attraversa il Paese non è colpa sua e che quanti l’hanno creato sono proprio coloro che stanno criticando il governo. "Abbiamo fatto del nostro meglio per risolvere i problemi, ma per motivi che vanno oltre il nostro controllo, la situazione rimarrà ancora grave”. Ha aggiunto di essere determinato a prendere decisioni difficili e di aver deciso con le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale dopo aver considerato tutti gli aspetti positivi e negativi. Per questo ha chiesto ai cittadini dello Sri Lanka di rinnovargli la loro fiducia.

L’esperto commentatore politico Kusal Perera reagisce ad AsiaNews con queste parole: "È chiaro che questo governo che ha chiesto un mandato per sviluppare il Paese dovrebbe assumersi la responsabilità di questo collasso socio-economico che si protrae. Ma se mi chiedete chi sono i creatori di queste crisi, non sono solo i politici. Dietro tutti i giganteschi progetti corrotti che sono stati avviati con prestiti esteri che non hanno nulla a che fare con lo sviluppo, ci sono i grandi funzionari della pubblica amministrazione nei ministeri che indossano cravatte".

L’economista Sumanasiri Liyanage aggiunge ad AsiaNews: "Se il presidente fosse stato ‘sensibile’ alla pressione della gente e all'aumento dei prezzi delle materie prime, avrebbe proposto un passo avanti e una qualsiasi soluzione. Ma non l'ha fatto. Un passo sensato sarebbe stato introdurre un sistema di accesso a razioni beni essenziali per chi ha redditi più bassi. Di fatto mette tutto il peso della situazione sulle spalle della gente. Mentre lui è responsabile di non aver affrontato i problemi durante questi due anni, di non aver dato le priorità in tempo e di non aver preso le giuste precauzioni".

Intanto sui social network si moltiplicano le contestazioni che ruotano intorno allo slogan "Gota Go Home". Le persone che soffrono per ore e giorni nelle code del gas, del carburante e del latte in polvere, quanti hanno perso il lavoro, esprimono pubblicamente la loro rabbia lanciando maledizioni contro il presidente e la famiglia Rajapaksa.

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