29/03/2023, 12.51
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Radio Veritas nel caos: vescovi divisi sul suo futuro

di Santosh Digal

Il card. Bo, presidente della Fabc, contesta la rimozione del direttore dei programmi dell'emittente cattolica continentale, decisa dall'ente della Chiesa filippina che ne gestisce la personalità giuridica. Ma la vera contesa è sull'ipotesi di un trasferimento da Manila in Thailandia per contenere i costi. Dal 2018 sono già stati sospesi i programmi in onde corte, trasferendo le notizie in 21 lingue sul web. Costituita una commissione di quattro vescovi per trovare una soluzione.

Manila (AsiaNews) - Radio Veritas, l’emittente cattolica promossa dalla Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc) che produce via web notizie in inglese e in 21 lingue asiatiche, è nel caos per una disputa legata al suo futuro. La vicenda è affiorata pubblicamente oggi con una nota attraverso cui il card. Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente della Fabc ha annunciato “la sospensione dei programmi e delle attività”. Anche se da Manila - dove l’emittente ha la sua sede e opera attraverso la personalità giuridica del Philippine Radio Educational and Information Center (Preic) -  il presidente della Conferenza episcopale filippina mons. Pablo Virgilio David ha precisato all’agenzia Licas che l’attività di Radio Veritas “continua seguendo le regole filippine” in attesa di un chiarimento.

Nodo del contendere è la rimozione di p. Bernard Dashi Tang - il direttore dei programmi, a cui l'Ufficio per le Comunicazioni sociali (Osc) della Fabc aveva da poco rinnovato il mandato triennale - annunciata ieri a Manila dal direttore generale di Radio Veritas. Secondo quanto scrive il card. Bo sarebbe stato “sostituito unilateralmente e senza consultazioni” dal Preic. L’arcivescovo di Yangon parla di "una riunione dei coordinatori dei servizi linguistici di Radio Veritas e di altri membri (tenutasi ieri ndr) in cui è stato dato pubblicamente l'annuncio. Questo - scrive - non è cristiano e non ha precedenti”.

“Radio Veritas - aggiunge il card. Bo - è un progetto della Fabc e, in quanto tale, è prerogativa della Fabc deciderne le politiche, i programmi, il personale e l'amministrazione. Questa è stata la prassi fino ad ora, e sono sorpreso di vedere un'acquisizione virtuale di queste decisioni da parte del Preic, che è stato istituito per fornire una salvaguardia legale per Radio Veritas nelle Filippine”.

La vicenda è stata demandata dalla Fabc a un comitato di quattro membri per studiare i piani e le proposte. Ne fanno parte l’arcivescovo di Tokyo, mons. Tarcisio Isao Kikuchi, segretario generale della Fabc, il presidente della Conferenza episcopale delle Filippine mons. David, il vescovo di Penang mons. Sebastian Francis che è presidente della Conferenza episcopale di Malaysia, Singapore e Brunei e un vescovo della Thailandia ancora da nominare. L’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Fabc confida che verrà trovata una soluzione attraverso il dialogo.

Radio Veritas è nata più di cinquant’anni fa come stazione radiofonica cattolica continentale per servire i Paesi asiatici nelle rispettive lingue locali, guadagnandosi l'appellativo di "Voce della cristianità asiatica". La collocazione della sua sede nelle Filippine è legata alla fisionomia del Paese, a maggioranza cattolica, ma anche alla sua collocazione geografica come porta di accesso via etere anche alla Cina. Storicamente nelle Filippine Radio Veritas ha svolto un ruolo fondamentale nel ripristino della democrazia nel Paese durante il regime dittatoriale di Ferdinand Marcos.

Al di là dello scontro sulla persona del direttore dei programmi, dietro alla vicenda di oggi c’è soprattutto la riflessione in atto sul futuro di Radio Veritas. Da alcuni mesi sul tavolo c’è un progetto che prevede il trasferimento della sede dalle Filippine alla Thailandia. Una scelta legata alle preoccupazioni sulla sostenibilità economica dell’emittente che fin dalla sua fondazione nel 1969 è stata sostenuta dalla Santa Sede e da alcuni organismi ecclesiali tedeschi. Già la scelta del 2018 di chiudere le trasmissioni a onde corte per trasferire tutta l’attività sul web andava in questa direzione, riducendo sensibilmente i costi.

Ora la Fabc - a fronte della diminuzione delle fonti di sostegno economico - sta discutendo su ulteriori vie per garantire la sostenibilità finanziaria che chiamano in causa anche la gestione degli immobili e il personale. Nel frattempo ha anche chiesto il parere dei rappresentanti dei donatori, dei consulenti e di altri soggetti interessati.

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