Quaresima, la diocesi di Xuân Lộc impegnata nella pastorale familiare
Xuân Lộc (AsiaNews) - Oltre 200 fra parrocchie e comunità religiose della diocesi di Xuân Lộc, suffraganea dell'arcidiocesi di Ho Chi Minh City (nel sud del Vietnam) celebrano oggi con la Chiesa universale il mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima. In questi giorni la curia ha organizzato una serie di eventi, fra cui ritiri spirituali e momenti di preghiera per genitori, figli, giovani, medici, insegnanti, commercianti e businessmen cattolici. Per avvicinarsi al meglio a questo periodo di digiuno e preghiera, in preparazione alla Pasqua, il Comitato pastorale diocesano per la famiglia ha indetto un seminario per religiosi e laici, che si è tenuto dal 24 al 27 febbraio. L'iniziativa si inserisce nel contesto degli eventi in programma in questo 2014, dedicato secondo le intenzioni della Conferenza episcopale vietnamita alla "Evangelizzazione delle famiglie".
I partecipanti hanno condiviso le conoscenze in tema di attività pastorali della famiglia, portando alla luce le priorità e i bisogni immediati. P. Joseph Hà Đăng Định, responsabile del Comitato pastorale per la famiglia della diocesi che ha guidato il gruppo di lavoro e raccolto le opinioni di sacerdoti e fedeli, invita i laici a cooperare alla missione della Chiesa. Suor Trần Thị Giồng, un dottorato alle spalle in psicologia e specializzata nel sostegno, spiega che "le famiglie cattoliche vietnamite mostrano che genitori e figli subiscono troppo spesso l'influenza [negativa] dei beni materiali. Per questo la vita e la fede sembrano annebbiarsi, in particolare fra i giovani".
La diocesi di Xuan Loc è composta da circa 2,5 milioni di persone, di cui quasi 900mila di fede cattolica. I sacerdoti sono 405, mentre i religiosi - uomini e donne - sono oltre 2.100. Come nel resto del Paese, i vertici ecclesiastici locali hanno espresso profondo interesse e partecipazione alla vita del nucleo primario della società vietnamita, all'insegna del motto "La famiglia vivente e l'annuncio del Vangelo".
Uno studio recente ha mostrato che, in genere, le famiglie cattoliche della diocesi coltivano la fede nel contesto della vita quotidiana. Essi mantengono i valori tradizionali, vanno in chiesa tutti i giorni e partecipano alle varie iniziative. Per questo fin dallo scorso anno vescovi e sacerdoti hanno rivolto le loro attenzioni verso medici, insegnanti, professionisti, integrandoli all'interno delle attività pastorali della diocesi. Essi, infatti, rivestono un ruolo primario e "speciale" nel compito missionario della Chiesa.
Il crescente materialismo, la spinta al consumismo e all'individualismo degli ultimi anni hanno minato nel profondo la società vietnamita e il valore tradizionale del suo nucleo primario e portante. Suor M. Th., esperta di matrimonio e problematiche familiari, spiega che nelle parrocchie è possibile aiutare le persone a "prevenire i rischi legati alla rottura dei legami, rafforzando la devozione, coltivando la fede partecipando alle attività, innovando la vita e promuovendo l'evangelizzazione".
Oggi in Vietnam, a fronte di una popolazione di circa 87 milioni di persone, i buddisti sono il 48%; i cattolici poco più del 7%, seguiti dai sincretisti al 5,6%; infine, vi è un 20% circa che si dichiara ateo. Pur essendo una minoranza (significativa), la comunità cristiana è molto attiva in particolare nei settori dell'educazione, sanità e nel sociale. Di contro, la libertà religiosa è in costante diminuzione: l'introduzione del Decreto 92 ha imposto, di fatto, maggiori controlli e restrizioni alla pratica del culto, che è sempre più vincolata ai dettami e alle direttive del governo e del Partito unico comunista.