Pyongyang: ridotti alla fame soldati al confine con la Cina
Sono stati inviati alla frontiera per far rispettare il blocco anti-pandemia. Da aprile le forniture sono diminuite in qualità e quantità. Gli abitanti del luogo temono ora di subire furti e maltrattamenti dalle truppe affamate. Kim allenta le restrizioni: in aumento l’import dalla Cina.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Soldati nordcoreani schierati al confine con la Cina per assicurare il blocco anti-pandemia sono ridotti alla fame. Lo scrive oggi Daily NK, che cita proprie fonti dalla provincia di Chagang.
Secondo la pubblicazione legata al ministero per l’Unificazione della Corea del Sud, le truppe nordcoreane del Settimo corpo e del corpo “Tempesta” hanno ricevuto forniture regolari di cibo fino a marzo. Da aprile gli stock sono diminuiti in qualità e quantità. Gli abitanti delle aree lungo la frontiera ora temono di subire furti di cibo e maltrattamenti dai soldati affamati. Si tratta di formazioni militari molto ideologizzate, inviate al confine per far rispettare le restrizioni sanitarie.
Il regime di Kim Jong-un sostiene di non aver registrato alcun caso di contagio da Covid-19; dallo scoppio della crisi pandemica le autorità nordcoreane hanno chiuso però i confini terrestri e marittimi.
Il blocco ha riguardato anche quelli con la Cina, da cui Pyongyang dipende sul piano politico ed economico. Con un’economia sempre più in difficoltà, Kim ha iniziato ad allentare le misure restrittive. Dai dati delle autorità doganali di Pechino risulta che in marzo i nordcoreani hanno importato beni cinesi per un valore di 10,9 milioni di euro: a febbraio l’import si era fermato a soli 2.500 euro. Il dato dello scorso mese è il più alto da settembre, quando Pyongyang ha importato dalla Cina prodotti per 15,8 milioni di euro.
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