Pyongyang: per far dimenticare “l’incidente”alla diga, accordi economici con Seoul
La Corea del Nord acconsente ad una crescita del 5% annuo negli stipendi per i lavoratori del complesso inter-coreano di Kaesong. Alle aziende del Sud chiedeva 300 dollari Usa al mese, rispetto agli attuali 55. Un tacito accordo per evitare “scuse ufficiali” per la morte dei sei sud-coreani, travolti dalle acque della fuoriuscite dalla diga di Hwanggang.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Con una mossa a sorpresa volta a stemperare il clima di tensione, Pyongyang abbandona la richiesta di un aumento cospicuo dei salari per i lavoratori nord-coreani impiegati nel complesso industriale inter-coreano di Kaesong, accontentandosi di un incremento del 5% annuo. La decisione del Nord sembra essere una sorta di “compromesso” con Seoul: niente “scuse ufficiali” per “l’incidente del fiume Imjin”, ma cooperazione in campo economico per proseguire la politica di dialogo instaurata delle ultime settimane.
Nei giorni scorsi l’incidente alla diga di Hwanggang, al confine con il Sud, aveva destato sdegno e rabbia fra i sud-coreani. Fonti governative di Seoul hanno parlato di atto deliberato: il Nord avrebbe infatti aperto in maniera “intenzionale” le bocche della diga, facendo fuoriuscire un muro d’acqua (circa 40 milioni di tonnellate) che ha travolto e ucciso sei persone accampate nei pressi del fiume Imjin, nella zona demilitarizzata in territorio sud-coreano.
Pyongyang – per salvare la faccia – non ha voluto fornire scuse ufficiali e spiegazioni dettagliate in merito all’episodio, ma ha offerto sul piatto della bilancia una “compensazione” di natura economica e commerciale. Il governo del Nord ha infatti accettato la proposta del Sud di un aumento del 5% annuo nei salari per i lavoratori del complesso di Kaesong, una fonte essenziale di reddito per l’economia nord-coreana, segnata da decenni di isolamento. Gli stipendi passeranno a 58 dollari, rispetto agli attuali 55 dollari.
Nel giugno scorso, durante il secondo round di colloqui a livello governativo dopo mesi di gelo, il regime del Nord aveva preteso salari minimi di 300 dollari al mese. Pyongyang aveva anche chiesto di alzare le tasse al centinaio di industrie sud-coreane che operano nel complesso di Kaesong, passando dal 5% attuale (una rata mensile variabile fra i 70 e gli 80 dollari) al 10/12%. Richieste che ora, alla luce dell’incidente di Imjin, sono decadute.
“Dopo tanto tempo, finalmente una buona notizia” ha dichiarato Ok Sung-seok, vice-presidente del Kaesong Industrial Council. “Ora vedo un clima nuovo, nel quale è possibile lavorare”. Anche il governo di Seoul pare intenzionato ad accettare la proposta del Nord: dal Ministero sud-coreano per l’unificazione fanno sapere che “l’ufficio, dopo aver consultato le aziende coinvolte nel complesso di Kaesong, sottoscriverà a breve l’accordo con il Nord”.
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