Pyongyang: 80 giorni senza aiuti esterni per superare la crisi
La chiamata all’autarchia di Kim Jong-un arriva dopo che il Paese è stato messo in ginocchio dalla pandemia e da una serie di inondazioni. Un velato attacco alla Cina. Il 40% della popolazione è malnutrito, ma il regime spreca risorse per nuovi missili balistici.
Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord deve impegnare tutte le proprie energie per portare avanti una campagna di “80 giorni” di autosufficienza, ordinata dal suo leader Kim Jong-un. È l’appello lanciato oggi dal “Rodong Sinmum”, il quotidiano ufficiale del Partito nordcoreano dei lavoratori, per superare gli attuali problemi economici del Paese.
Ai primi di ottobre, durante un incontro del Partito (al potere dalla fine della Seconda guerra mondiale), Kim ha dichiarato che per raggiungere gli obiettivi economici nazionali entro la fine del 2020, Pyongyang dovrà fare a meno di aiuti esterni. Per i rischi legati alla pandemia di coronavirus, lo scorso agosto la Corea del Nord aveva già rifiutato aiuti dall’estero per le inondazioni che l’avevano colpita.
Secondo la stampa nordcoreana, il Paese deve smettere di dipendere da chi “ferisce il nostro orgoglio, ostacola i nostri progressi e incrementa la produzione usando le nostre materie prime”. Data la dipendenza politico-economica dalla Cina, e non certo dal “nemico” Usa, l’attacco del “Rodong Sinmun” sembra rivolto ai leader di Pechino.
A causa delle sanzioni internazionali per contenere il programma nucleare e missilistico nordcoreano, il gigante cinese è l’unico vero partner di Pyongyang. Lo scorso anno, il commercio bilaterale con la Cina ha rappresentato il 95,4% di quello totale realizzato dalla Corea del Nord. Nei primi otto mesi dell’anno, gli scambi commerciali tra i due Paesi hanno registrato una diminuzione del 70% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per il ministero sudcoreano dell’Unificazione, il crollo è dovuto ai controlli frontalieri istituiti dal Nord per combattere la pandemia da coronavirus.
La chiamata all’autarchia di Kim, che precede lo svolgimento in gennaio di un raro congresso del Partito, nel quale verranno decise le linee del nuovo piano quinquennale, segnala le enormi difficoltà in cui versa lo Stato nordcoreano. Analisti fanno notare che la comunità internazionale – compresa la Cina – potrebbe intensificare la chiusura verso Pyongyang, accusata di spendere soldi per il proprio riarmo e non per le esigenze primarie della popolazione.
Secondo il Programma alimentare mondiale, il 40% della popolazione nordcoreana era già malnutrito prima dello scoppio della crisi sanitaria globale. Malgrado ciò, il 10 ottobre durante la parata militare per celebrare il 75° anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori, Pyongyang ha mostrato quello che sembra un nuovo missile intercontinentale e un vettore con capacità nucleare lanciabile da un sottomarino. In base alle stime del dipartimento Usa di Stato, la Corea del Nord è la nazione che in termini percentuali rispetto al Pil spende di più in armamenti (tra il 13,4 e il 23,3%).
28/01/2021 08:50
05/05/2021 08:49