Pyongyang smentisce Seoul: ieri testato sistema di razzi, non missili
Gli organi di stampa del regime annunciano il successo della prova. Per gli Usa, l’ultimo lancio non rappresenta una violazione della promessa nordcoreana di interrompere esperimenti su proiettili a lunga gittata. Washington resta ottimista sulle prospettive dei colloqui sulla denuclearizzazione.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord dichiara di aver testato un nuovo sistema di razzi: Pyongyang smentisce così le valutazioni dell’apparato militare di Seoul, secondo cui ieri il regime ha invece scagliato in aria missili balistici a corto raggio. Il consigliere Usa per la sicurezza nazionale John R. Bolton afferma che gli esperimenti non rappresentano una violazione della promessa di interrompere i test su proiettili a lunga gittata, fatta dal leader Kim Jong-un al presidente Donald Trump. Tuttavia, l’alto funzionario solleva dubbi circa l’impegno nordcoreano nel riprendere i negoziati sulla denuclearizzazione.
La Korean Central News Agency (Kcna) – agenzia di stampa pubblica di Pyongyang – riferisce che il leader Kim Jong-un “ha guidato la prova di un sistema per il lancio multiplo di razzi guidati di grande calibro e di nuova concezione”. “Il test – aggiunge – ha confermato in modo scientifico che i dati tattici e le caratteristiche tecniche del nuovo razzo hanno raggiunto i valori numerici previsti e verificato l'efficacia dell'intero sistema nel combattimento”.
Il lancio di ieri – il secondo in sei giorni – si è svolto nonostante i tentativi di Washington di riavviare i colloqui sullo smantellamento dei programmi missilistici del Nord. Gli sforzi della diplomazia Usa sono in linea con l’accordo raggiunto da Trump e Kim il 30 giugno scorso, durante un imprevisto incontro sul confine tra le due Coree.
Nonostante i recenti test, gli Stati Uniti restano ottimisti sulle prospettive dei colloqui con Pyongyang. Trump ha minimizzato sui missili lanciati la scorsa settimana, definendoli “più piccoli” di quelli che molti Paesi sono soliti sviluppare. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato tre giorni fa di sperare che le discussioni riprendano “molto presto”.
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