17/08/2009, 00.00
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Pyongyang riapre i confini con il Sud, ma è in “allerta” per le esercitazioni Corea – Usa

La Corea de Nord annuncia la ripresa del turismo e della riunificazione delle famiglie divise dalla guerra a partire dal 3 ottobre prossimo. Il regime comunista non esclude attacchi nucleari se le esercitazioni militari fra Stati Uniti e Corea del Sud violeranno i confini nazionali.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Pyongyang ha disposto la riapertura dei confini con il Sud, la ripresa del turismo all’interno del territorio nazionale e la riunificazione fra le famiglie nord e sud-coreane. Nel frattempo l’agenzia ufficiale di Stato Kcna avverte che tutto il Paese è in stato di allerta in previsione delle esercitazioni militari fra Corea del Sud e Stati Uniti.
 
La riapertura dei confini fra le due Coree segue i colloqui fra il leader nord-coreano Kim Jong-il e Hyun Jeong-eun (nella foto), presidente del gruppo Hyundai, che ha portato alla liberazione del lavoratore sud-coreano nelle mani del regime comunista dal marzo scorso con l’accusa di aver “insultato la leadership del Paese”.
 
In un comunicato ufficiale diffuso da Kcna si spiega che i turisti sud-coreani e gli uomini d’affari “saranno presto autorizzati a varcare i confini liberamente”. Esso aggiunge che, a partire dal giorno del ringraziamento in Corea, in calendario il 3 ottobre, saranno concessi maggiori visti per permettere alle famiglie separate dalla guerra di riunirsi.
 
Analisti internazionali ricordano le carestie che ciclicamente colpiscono la Corea del Nord e non escludono che anche quest’anno il Paese possa attraversare un periodo di difficoltà. La scelta di aprire i confini a uomini e merci potrebbe essere giustificata proprio dal tentativo del regime di dare un nuovo impulso all’economia nazionale.
 
Le due Coree sono ancora formalmente in guerra; ad oggi non è stato firmato nessun accordo di pace dalla fine del conflitto che, dal 1950 al 1953, ha insanguinato la penisola. Nonostante le parziali aperture verso il Sud, Pyongyang avverte che in caso di “violazioni della sovranità nazionale” durante le esercitazioni congiunte Corea del Sud e Stati Uniti, il regime risponderà con “attacchi immediati e spietati”, incluso l’utilizzo dell’arsenale nucleare.
 
Per il momento Seoul afferma di non cambiare la propria politica verso il Nord, a dispetto delle annunciate concessioni del regime. Moon Tae-young, portavoce del Ministro degli esteri, sottolinea che “un cambio nel futuro dipenderà dall’atteggiamento e dalla posizione della Corea del Nord”.
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