Pyongyang pronta a un “confronto su tutta la linea” con Seoul e Washington
Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord alza il livello della guerra verbale contro il Sud e lancia nuovi proclami bellicosi. Oggi Pyongyang ha ribadito che le sue truppe sono “assolutamente pronte ad un confronto su tutta la linea” con Seoul dove, in queste ore, è atteso l’arrivo del segretario di Stato americano Hillary Rodham Clinton. Al centro dei colloqui gli accordi bilaterali con il governo sud-coreano, volti a rafforzare la cooperazione economica fra i due Paesi, e la questione nucleare nord-coreana.
Il regime nord-coreano, intanto, accusa il presidente Lee Myung-bak di utilizzare una “inesistente minaccia nucleare e missilistica” dal Nord quale pretesto per una invasione. Il governo sud-coreano insiste nella politica di dialogo e conferma di rispettare tutti gli accordi raggiunti fra i due Paesi, inclusi i punti sottoscritti dai predecessori durante i due storici vertici inter-coreani del 2000 e del 2007. Seoul chiede inoltre alla Corea del Nord di ritornare al tavolo delle trattative e di riprendere il cammino di pace.
Alcuni analisti affermano che la Corea del Nord usa la tattica delle minacce verso il Sud – incluso l’imminente lancio di un missile capace di contenere testate atomiche – per attirare l’attenzione dell’amministrazione Obama in merito ai negoziati sul nucleare e gli aiuti alla Corea del Nord. Una posizione smentita sulla carta da Pyongyang, che lunedì scorso sottolineava di “non aver bisogno di attirare l’attenzione di nessuno”. Questa mattina l’agenzia ufficiale Kcna ha diffuso un comunicato nel quale si etichetta il governo sud-coreano come “un gruppo di traditori”. Il regime comunista avverte inoltre che “l’esercito popolare del Nord è “assolutamente pronto ad un confronto su tutta la linea”.
Dalla Cina giunge infine la notizia della sparizione “misteriosa” di uno studioso cinese. Jin Xide, ricercatore presso l’Accademia cinese delle scienze sociali: sarebbe stato prelevato da agenti della sicurezza per aver diffuso notizie sullo stato di salute del dittatore nord-coreano Kim Jong-il. Egli è stato visto per l’ultima volta a metà gennaio; fonti anonime dell’istituto confermano una indagine a carico del professore per aver “diffuso segreti di Stato”. Una imputazione per la quale si rischia in Cina anche la pena di morte.
Dall’estate scorsa si sono moltiplicate le voci sullo stato di salute del “Caro leader” nord-coreano, che il 16 febbraio ha festeggiato il 67mo compleanno. Kim Jong-il sarebbe stato colpito da un ictus a metà agosto e la sola apparizione pubblica in questi mesi è avvenuta a gennaio, quando egli ha incontrato Wang Jiarui, esponente di primo piano del Partito comunista cinese in visita a Pyongyang.