Pyongyang chiede aiuti ma tace sul più grave disastro ferroviario della sua storia
Seoul (AsiaNews/Agenzie) Il governo nord-coreano ha chiesto l'intervento della Croce Rossa per affrontare l'emergenza causata dal disastro ferroviario di ieri, che secondo l'agenzia sud-coreana Yonhap ha provocato 3000 vittime, tra morti e feriti. Pyongyang ha anche accettato l'aiuto offerto dalle Nazioni Unite, concedendo ai funzionari delle agenzie il permesso di recarsi sul luogo del disastro. La richiesta di aiuti da parte di Pyongyang è un'ammissione implicita dell'avvenuto incidente, ma finora il governo non ha dato alcuna conferma ufficiale. Notizie e dettagli sulla dinamica degli eventi, sulla situazione attuale, sull'entità dei danni vengono forniti dalla Corea del Sud. A 24 ore dal più grave incidente ferroviario mai avvenuto nel paese, le autorità e l'agenzia governativa della Nord Corea, KCNA, tacciono.
Dalle prime indagini, secondo la Croce Rossa l'incidente ha causato 54 morti e 1200 feriti; 850 case sono state distrutte e 6350 seriamente danneggiate. John Sparrow, portavoce della Croce Rossa di Pechino, ha dichiarato che la Corea del Nord non ha comunicato all'organizzazione umanitaria cifre sui morti e i feriti, ma ha solo sollecitato l'invio di soccorsi. Secondo Sparrow, anche in circostanze normali, i servizi sanitari e i rifornimenti medici nel paese sono molto scarsi. Jeong Se-hyun, ministro per l'unificazione sud-coreano, ha affermato che Pechino ha sollecitato Pyongyang a trasportare i feriti negli ospedali cinesi lungo il confine, ma che la Corea del Nord ha chiesto invece alla Cina di inviare in loco squadre di soccorso. Diversi funzionari cinesi al confine negano di sapere nulla dell'incidente, mentre negli ospedali di Dandong, la città cinese più vicina al luogo del disastro, i medici affermano di essere stati allertati per l'emergenza, ma di non aver visto arrivare alcun ferito. La televisione sud-coreana YTN ha riportato che nella città cinese, molti sono in ansia per la sorte dei propri cari e che alcuni feriti cinesi sono stati portati negli ospedali della città. Tra le vittime del catastrofico incidente, avvenuto nella cittadina di Ryongchon, a 50 km da Pyongyang e a 20 km dal confine con la Cina, ci sono infatti anche cittadini cinesi. Secondo l'agenzia cinese Xinhua, l'ambasciata cinese a Pyongyang ha confermato che 2 cinesi sono morti e altri 12 sono rimasti feriti.
Le circostanze dell'incidente, avvenuto poche ore dopo che il leader nord-coreano Kim Jong-Il passasse sul posto in treno, di ritorno dalla Cina, ha suscitato molte congetture, inducendo anche a pensare che si potesse trattare di un attentato. "Non penso che si sia trattato di sabotaggio", ha dichiarato Jeong Se-hyun. Il capo della Croce Rossa sud-coreana si trova attualmente in Corea del Nord per un viaggio non collegato al tragico incidente e gli è stato chiesto di fare indagini e valutare gli aiuti di cui necessita il paese, ha affermato il ministro sud-coreano. (MR)