Punjab: in vigore la quota riservata alle minoranze, soddisfazione fra gli attivisti cristiani
Faisalabad (AsiaNews) - "Ho ancora bisogno del sostegno e della preghiera di tutto il Paese, per lavorare con maggiore impegno a favore delle minoranze [...]. Il lavoro non è ancora concluso, vogliamo creare un team che dovrà monitorare l'applicazione del 5% della quota, e mi batterò perché ciò avvenga". Con queste parole Khalil Tahir Sindhu, ministro per i Diritti umani e le minoranze del governo provinciale del Punjab, in Pakistan, ha rilanciato il proprio impegno per pari diritti e opportunità nel Paese. E, soprattutto, per l'applicazione di una legge rimasta a lungo disattesa e che ha limitato l'occupazione dei non musulmani negli uffici pubblici, nelle istituzioni e nelle sedi governative. Grazie alla nuova legge quest'anno "di 996 nuovi giudici che saranno nominati" aggiunge il ministro, "35 di loro saranno, mi auguro, cristiani".
Da anni in Pakistan è in vigore una norma che riserva il 5% degli spazi occupazionali e delle risorse lavorative alle minoranze religiose; tuttavia, finora nell'applicazione della norma si registravano problemi e incongruenze. Fra queste, la mancata allocazione dei posti nel caso in cui non venissero individuati candidati idonei; un elemento che portava, il più delle volte, alla mancata assegnazione dei posti.
Ora, grazie all'impegno personale del ministro per i Diritti umani e le minoranze del Punjab, la norma prevede che "i posti vacanti siano assegnati" attraverso la nomina di "persone appartenenti alle minoranze", anche se in un primo momento non vengono individuati candidati idonei. Una svolta fondamentale, come hanno sottolineato i partecipanti al convegno organizzato nei giorni scorsi dalla National Minorities Alliance Pakistan (Nmap) a Faisalabad. All'evento hanno partecipato organizzazioni pro-diritti umani, attivisti e personalità di primo piano della Chiesa cattolica pakistana.
Intervenendo all'incontro il vescovo di Faisalabad mons. Joseph Arshad sottolinea che "gli sforzi congiunti di leader religiosi e politici portano sempre cambiamenti positivi nella società". Congratulandosi col ministro Khalil Tahir Sindhu, il prelato aggiunge che è necessario "far sentire la voce delle comunità emarginate". "La diocesi di Faisalabad ha proclamato il 2015 anno dell'istruzione - conclude - e stiamo lavorando moltissimo per la promozione dell'istruzione, quale unica risorsa per affrontare le questioni".
Romana Bashir, attivista cristiana pakistana, esprime sincero apprezzamento "per l'impegno manifestato da Kahlil Tahir", una persona "vicina ai sentimenti e alla sensibilità dei cristiani". Oggi, aggiunge, egli ha "posto solide basi per la pace nel Paese, garantendo l'assegnazione del 5% della quota alle minoranze. Ora è tempo di affrontare le altre sfide".
P. Iftikhar Moon, sacerdote della parrocchia del Santo Rosario a Warispura, è orgoglioso del lavoro svolto dal ministro provinciale e aggiunge che "le mie preghiere vanno sempre a favore delle comunità di emarginati e a tutti quegli attivisti che si battono per i diritti" dei più deboli. Gli fa eco Robin Daniel, presidente Nmap, secondo cui "se le masse sono escluse dalle agevolazioni sociali, allora esse saranno sempre più vittime del dissesto economico".