29/11/2024, 12.00
PAKISTAN
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Punjab, luoghi di culto ahmadiyya nuovamente presi di mira

di Shafique Khokhar

In Pakistan polizia contro le moschee della minoranza islamica perseguitata, il cui culto pubblico è al bando dal 1984. Le ultime incursioni a Kakhanwali e Faisalabad, malgrado il divieto di intervenire sulle strutture costruite prima degli anni Ottanta. Aamir Mahmood, portavoce di organizzazione ahmadiyya: "Le istituzioni manipolano la legge per attaccarci". 

Sialkot (AsiaNews) - La notte del 26 novembre la polizia ha attaccato la moschea ahmadiyya a Kakhanwali, distruggendone il minareto. L’azione - condotta dall'ispettore di Phalwara, Sialkot, con 35 agenti - ha seguito la denuncia di Sajjad, un uomo musulmano esterno al villaggio. Precedentemente la polizia aveva ordinato ai leader della comunità ahmadiyya di distruggere il proprio stesso luogo di culto, cercando inutilmente di sostenere che fosse stato costruito prima del 1984. Quarant'anni fa venne infatti promulgata l'ordinanza che bandisce il culto pubblico legato alle tradizioni islamiche della comunità ahmadiyya, minoranza fortemente perseguitata in Pakistan.

Va ricordato che il 10 aprile 2023, il giudice Tariq Saleem Sheikh, dell'Alta Corte di Lahore, ha emesso un verdetto secondo cui i luoghi di culto della comunità ahmadiyya costruiti prima del 1984 non possono essere vandalizzati e vanno salvaguardati. Le stesse persone musulmane locali di Kakhanwali hanno detto alla polizia che non sono contrarie alla presenza di moschee della comunità ahmadiyya. E si chiedono come sia avvenuto l'attacco, peraltro su richiesta di una persona non residente nella zona. 

Il 27 novembre, poi, anche a Chak 27 JB, nello stesso distretto di Sialkot, un gruppo armato di 20 estremisti islamici hanno attaccato un luogo di culto ahmadiyya. Sono arrivati in moto in pieno giorno, hanno fatto irruzione e danneggiato le arcate. Alcuni sono saliti al piano superiore e hanno distrutto i minareti, danneggiando anche la tomba presente. Quando la gente del posto è intervenuta e ha cercato di fermarli, hanno detto di appartenere alle forze dell'ordine e dopo aver profanato la moschea sono fuggiti. In entrambi i luoghi i residenti hanno cercato di fermare la polizia e i fondamentalisti, senza però riuscirci. 

Aamir Mahmood, portavoce di Jamaat Ahmadiyya Punjab, ha dichiarato ad AsiaNews: “Condanno fermamente le azioni illegali compiute dalla polizia del Punjab e dai fondamentalisti. La comunità ahmadiyya sta affrontando questa persecuzione da molto tempo". Nel 2024, fino ad oggi, la polizia del Punjab e gli estremisti hanno vandalizzato i minareti di 17 luoghi di culto. "Lo Stato non ha intrapreso alcuna azione contro questi autori. È patetico che le istituzioni preposte all'applicazione della legge non lavorino sulla base del chiaro verdetto dell'Alta Corte di Lahore. Nessuno può profanare i minareti, le tombe".

"Che sia opera della polizia o degli estremisti, questo rovina l'immagine del Pakistan nella comunità internazionale. Chiedo al governo di adottare misure efficaci per proteggere i luoghi di ritrovo ahmadiyya e di intraprendere azioni rigorose per fermare la campagna di odio contro la comunità ahmadiyya", aggiunge. "Amiamo il nostro Paese e ne rispettiamo la legge, ma purtroppo le istituzioni preposte all'applicazione della legge stanno manipolando le norme per attaccare i luoghi di culto ahmadiyya. Possiamo solo appellarci al governo e ai tribunali del Paese e alzeremo la voce contro queste violenze, il governo dovrebbe prendere sul serio le nostre richieste e proteggere i suoi cittadini e i loro diritti”.

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