Punjab, cristiani colpiti da proiettili. Volevano tornare nelle loro case espropriate da musulmani (Video)
Shahbaz Masih Gill, 36 anni, e Samina Tasneem, 28, sono stati feriti alle gambe. Da due mesi vivono accampati a Lahore per una disputa terriera con un musulmano del villaggio di Sankhatra. Pastore cristiano: “Chiediamo che cessi il terrorismo contro le minoranze”.
Lahore (AsiaNews) – Due cristiani sono sopravvissuti ai colpi di proiettili sparati da uomini armati che volevano impedire loro di riprendere possesso dei propri terreni. L’incidente è avvenuto ieri nel villaggio di Sankhatra (provincia del Punjab), dove la comunità cristiana aveva bloccato le strade protestando contro l’occupazione illegale delle loro proprietà. Da mesi infatti essi non possono tornare nelle proprie case a causa di una disputa terriera con un politico del partito di governo.
I feriti sono Shahbaz Masih Gill, 36 anni, e Samina Tasneem, 28. Entrambi sono stati colpiti dalle pallottole alle gambe e sono ricoverati in ospedale. I poliziotti hanno raccolto la loro testimonianza e registrato il caso in base alle sezioni 324 (tentato omicidio), 148 (rivolta armata con armi e strumenti letali) e 149 (ogni membro di assemblea non autorizzata è colpevole di offese compiute per il perseguimento di un comune obiettivo).
Gill racconta ad AsiaNews: “Stavo tornando a casa dopo aver montato un motore elettrico, quando sono stato avvicinato da sei uomini armati a bordo di motociclette, che mi hanno picchiato con bastoni di legno e pugni. Ancora con la testa sanguinante, mi sono unito alle proteste in strada contro l’attacco. Ma poi intorno alle 6.50 del pomeriggio (ora locale) sono tornati e hanno esploso cinque colpi”. Nonostante questo, continua, “non ci siamo spaventati e li abbiamo messi in fuga lanciando loro contro i mattoni. È stato in quel momento che ho realizzato che usciva il sangue dalla mia gamba destra”.
Tasneem, madre di due figli, è ricoverata per un proiettile che le ha perforato la caviglia destra. I due cristiani fanno parte di un gruppo di 30 famiglie minacciate da Muhammad Ismail, membro del partito di governo Pakistan Muslim League (Nawaz), che dal 2016 rivendica 1.745 mq di terreno adiacente alla chiesa presbiteriana di Alba. Nel 1981 un possidente musulmano locale di nome Budhan Khan voleva acquistare l’appezzamento durante un’asta, ma poi la vendita era stata cancellata. Ora il figlio Ismail utilizza documenti falsificati pur di appropriarsi delle terre e ha già costretto i cristiani alla fuga in due occasioni.
Il 14 maggio essi avevano fatto ritorno a casa, dopo due mesi passati come rifugiati di fronte al Lahore Press Club. Il rev. Aashir Aftaab [aggredito in passato per aver difeso i fedeli, ndr] riferisce che “un ex membro dell’Assemblea provinciale del Punjab ci ha assicurato protezione. Chiediamo che cessi il terrorismo contro le minoranze, vogliamo protezione da parte della polizia e l’arresto immediato degli aggressori”.
P. James Channan, coordinatore regionale della United Religions Initiative, definisce l’incidente “una situazione allarmante per la minoranza cristiana del Pakistan”. Secondo il domenicano, “è spiacevole che il governo non agisca. Nessuno mostra interesse alla loro sofferenza, mentre vivono nella sporcizia della strada di Lahore insieme a donne e bambini. Sono stati costretti a tornare per affrontare questa situazione di pericolo. Lanciamo un appello allo Stato affinché porti loro soccorso”.
19/11/2018 13:26