02/06/2009, 00.00
SRI LANKA
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Prove di grandeur per lo Sri Lanka: l’esercito sfila a Colombo, ma non mancano le critiche

di Melani Manel Perera
Domani, sul lungomare della capitale, sfilano esercito, marina e aviazione. In mostra anche mezzi e armamenti sottratti alle Tigri tamil. Tra la gente comune la National Victory Parade riscuote approvazione e critiche. Per alcuni è giusto continuare a festeggiare la vittoria, per altri è un affronto alla minoranza tamil e uno spreco di soldi mentre migliaia di profughi vivono di stenti.
Colombo (AsiaNews) - Tutto pronto per la grande parata di domani con cui lo Sri Lanka celebra il suo esercito e la vittoria contro le Tigri tamil. È dal giorno dell’annuncio della disfatta del Ltte, il 18 maggio, che nel Paese si succedono i festeggiamenti. Domani a Colombo sfileranno le forze militari e l’evento verrà trasmesso in diretta nazionale dalla tv e dalla radio di stato.
 
Scuole chiuse già dal 1° giugno per ospitare tutto il personale di servizio necessario alla National Victory Parade. Traffico limitato per le strade della capitale. Il governo ha già reso noto il programma della manifestazione mentre si fanno sentire anche voci di dissenso che non apprezzano il dispendio di soldi ed energie per celebrare la vittoria sulle Tigri mentre nei campi profughi 300 mila rifugiati tamil vivono di stenti.
 
Per la celebrazione del 3 giugno il ministero degli Interni e della Pubblica amministrazione ha previsto un programma in cui tutte le tre forze militari impegnate nella guerra sfileranno lungo la Galle Face Green, la strada costiera dalla capitale. Sul mare saranno schierate le navi della marina; in cielo passeranno le forze dell’aviazione da cui si lanceranno alcuni paracadutisti. Lungo la promenade, insieme ai militari, sfileranno - come un bottino - anche i mezzi e gli armamenti sottratti alle Tigri tamil durante il conflitto. Per le strade della capitale sono previsti anche spettacoli e manifestazioni culturali con oltre 4mila artisti impegnati.
 
Sui palchi delle autorità saranno seduti il presidente Mahinda Rajapaksa, lo stato maggiore dell’esercito e tutti i maggiorenti del governo in carica. I comandanti di esercito, marina e aviazione comunicheranno ufficialmente al comandante in capo dell’esercito, Rajapaksa, che la guerra contro il terrorismo del Ltte si è conclusa con successo ed il presidente leggerà un messaggio alla nazione che gli consegneranno i tre capi militari.
 
Tra la gente comune la grandeur del governo riscuote approvazione e critiche. AsiaNews ha raccolto le opinioni di alcuni abitanti della capitale in vista della parata di domani.
 
P. Reid Shelton Fernando, sacerdote cattolico
“Queste celebrazioni urteranno i sentimenti della minoranza tamil. Il Paese ha festeggiato già abbastanza. Ora ci sono diversi gruppi che cercano di accaparrarsi tutti gli onori delle celebrazioni, ma ci sono diverse realtà che hanno contribuito alla vittoria. E che dire delle spese? Sono stati usati più soldi per celebrare la vittoria che per aiutare i profughi”.
 
Shanthini Mookandhi, insegnante tamil e madre di due bambini
“Come donna tamil sono in totale disaccordo con queste celebrazioni. Capisco che le forze armate ed il governo singalese che hanno sbaragliato le Tigri tamil celebrino la vittoria. Ma andare avanti nei festeggiamenti significa non avere cuore verso i rifugiati e le vittime tamil della guerra. Sembra che preferiscano continuare a celebrare loro stessi piuttosto che preoccuparsi delle vittime. Il governo dovrebbe utilizzare tutti questi soldi per la rapida risistemazione della vittime del conflitto. La chiusura delle scuole per tre giorni poi crea un altro problema. Anche i bambini pagano per le loro celebrazioni. Per recuperare questi giorni le scuole rimarranno aperte tre giorni in più alla fine dell’anno, ma i bambini non verranno a lezione. Il governo avrebbe dovuto trovare soluzioni alternative per sistemare le persone invece che usare le strutture scolastiche”.
 
Un monaco buddista, che preferisce rimanere anonimo
“Rispetto il governo e l’esercito per la vittoria, ma non posso essere d’accordo con queste continue celebrazioni e per il dispendio di soldi. Alcuni monaci affermano che servono per mostrare al mondo la grandezza del nostro presidente, del segretario della difesa [Gothabaya Rajapaksa, ndr] ed il coraggio delle nostre forze armate. Dovremmo cercare di comprendere anche i sentimenti delle vittime tamil e non possiamo dimenticare che molti dei nostri soldati hanno speso gli anni migliori della loro vita per questa guerra”.
 
Samson Hettiarachchi, impiegato del governo
“Dobbiamo celebrare e accrescere la nostra gratitudine. Se i leader della nostra Chiesa dicono che questa è una grande vittoria su lunghi anni di guerra brutale e si congratulano con il presidente anche noi dobbiamo partecipare a queste celebrazioni che devono ricordare anche il sacrificio di chi ha combattuto per ottenere la fine del conflitto. Così i nostri figli lo sapranno quando a scuola studieranno la storia del nostro Paese”.
 
Ven. Agalakada Sirisumana Thero, insegnante universitario
“È un peccato che si siano chiuse le scuole per tre giorni. Ma non c’è motivo di preoccuparsi più di tanto anche perché non tutte sono state chiuse. Questa è una grande vittoria per noi che abbiamo vissuto così tanti anni nella paura”.
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